neve d'agosto, la mia prima ff

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fata delle fragole
icon12  view post Posted on 27/11/2009, 16:12




ciao fatine questa è la mia prima ff
spero ke vi piaccia, ditemi cosa ne pensate
un bacio moni

neve d'agosto
1
-biblioteca-

Presi lo zaino e uscii di casa, attraversai la strada e entrai in biblioteca, era comodo avere la biblioteca sotto casa, ci andavo tutti i giorni a fare i compiti, visto che in casa c'era sempre tanta confusione con i gemelli, i mie fratellini di 5 anni Mirko e
Francesca, anche io a 5 anni ero una che faceva tanta confusione, o almeno così mi dicono tutti, quindi non pretendevo niente da loro.
Me ne stavo in biblioteca tutto il giorno, la mia migliore amica Maya dice che sono pazza a stare tutti i giorni li dentro.
Proprio li un mese fa, mentre facevo i compiti, vidi entrare un ragazzo con i capelli lisci e neri come le piume di un corvo, gli
occhi erano blu come il mare a largo e la sua bocca era rossa, come se avesse appena mangiato una fragola, la sua pelle era di
un rosa pallido, era bellissimo.
Stava sempre seduto a un tavolo rotondo contornato da due sole sedie, nessuno si sedeva mai al suo tavolo,
forse lo aveva scelto proprio perché voleva stare da solo.
Teneva in mano un libro, sembrava fatto di perla,la luce del neon ci sbatteva sopra quasi come se lo stesse schiaffeggiando, e il
suo riflesso mi picchiava in faccia come fosse uno specchio, ero rimasta stupita dalla bellezza di quel libro non lo avevo mai visto prima, forse lo aveva portato da casa.
Da quel giorno quando entravo guardavo sempre verso il suo tavolo, era li, sempre solo, sempre con il libro perlato tra le mani.
Un giorno tornai da scuola, mia mamma aveva già preparato il pranzo, mangiai e poi mi misi davanti alla TV, aspettai
un'oretta e poi andai in biblioteca.
Fuori faceva freddo, era il 25 ottobre e fra due settimane sarebbe stato il mio compleanno,avrei fatto 18 anni, avevo chiesto alla
mamma se potevo festeggiare almeno i 18 anni, visto che per tutti i miei precedenti compleanni, avevo avuto solo una piccola
torta per festeggiare insieme a mia mamma e i gemelli, nessun amico o parente solo noi 4, ma come tutti gli altri anni la sua
risposta fu no.
Aprii la porta della biblioteca, e come ormai era di mia abitudine, controllai il suo tavolo, era vuoto, ma stranamente tutti i
tavoli intorno a me erano pieni di studenti, non capitava molto di entrare e vedere che tutti i tavoli erano pieni, era raro, forse,
c'erano tanti ragazzi perché mancava una settimana ad halloween e come l'anno prima tutti stavano cercando dei libri dove
trovare storie paurose per la festa che ci sarebbe stata la sera in piazza, tutti cercavano fantasmi, vampiri, mostri e cose del
genere, anche io sarei andata alla festa con Maya per portare la sua sorellina e i gemelli.
Mi andai a sedere all'unico tavolo vuoto, era proprio il tavolo del ragazzo solitario, mi misi a sedere e tirai fuori il libro di
scienze e iniziai a fare i compiti, ogni tanto delle risate mi facevano alzare la testa,
o forse...era solo perché volevo vedere se lui fosse arrivato, cercai di scacciare via tutti i pensieri e chinai la testa di nuovo sui
compiti.
<<scusa ti dispiace se mi siedo>> quella voce mi fece sobbalzare dalla sedia, alzai lo sguardo lentamente, era lui, era davanti a
me.
<<posso!>> con un dito indicava la sedia accanto a me e fece un sorriso, sicuramente per la mia espressione da stupita.
<< ehm s si>> <<grazie>> si mise seduto, tirò fuori dallo zaino il libro perlato che leggeva da quando lo avevo visto la prima
volta, da vicino il libro era ancora più bello quasi come il viso del ragazzo di cui non conoscevo ancora il nome, non lo posò sul
tavolo, lo teneva tra le mani come se non volesse farmi vedere cosa c'era scritto, feci finta di niente e continuai a fare i compiti,
i suoi movimenti nel girare le pagine del libro erano lenti e scoordinati, per la millesima volta che lo guardai lui alzo gli occhi e mi sorrise, mi sentii bruciare le guance, abbassai subito lo sguardo, lo vidi chiudere il libro e appoggiarlo sul tavolo, poi si mise
dritto sella sedia. <<io sono Alexander..... tu sei?>> mentre pronunciava quelle parole mi porse la mano, anche io la allungai ma la mia mano inizio a tremare, lui se ne accorse e fece finta di niente.
<<i io sono Debora>>
mi strinse la mano, ma non con forza, con velocita supersonica chinai la testa di nuovo sul libro.
<< ehm, scusa Debora,ti dispiace se riprendo la mia mano,cosi continuo a leggere !?>> lo guardai per un secondo stordita e i
mie occhi balzarono alla mia mano, stavo stringendo ancora la sua, la lasciai subito e nascosi entrambe le mani nelle tasche della felpa, che figura, non è possibile, nn'è possibile, ma come ho potuto non accorgermi di tenere ancora la sua mano, scema scema, eppure non me ne ero accorta, non sentivo niente, com'era possibile,
<<non preoccupati, non hai fatto niente di male, anche se tenevi la mia mano in'ostaggio>> e rise di nuovo, mi sentivo ribollire le orecchie e le guance.
<<vieni sempre qui a fare i compiti?>> <<si>> risposi cercando di non guardarlo in viso, mi sentivo sempre imbarazzata per
prima.
<<e... >> fece una pausa che mi costrinse a guardarlo. <<non esci mai?>>
<<si... cioè no... vabbe, si esco ma non tutti i giorni>> rise di nuovo quando rideva era ancora più bello. <<veramente, io è da
un mese che vengo in questa biblioteca, e da un mese tutti i giorni sei qui, esci da quella porta>> con la mano indicò verso casa
mia.
<<attraversi la strada,entri e ti siedi laggiù, a quel tavolo>> e indicò il tavolo dove mi sedevo di solito, rimasi a fissarlo come
una stupida, non pensavo che lui mi avesse notata.
<<certe volte quando sei tesa mordi la penna, e quando non riesci a fare i compiti.....>>
<<cosa c'e?>> risposi arrossendo.
<<quando non riesci a fare i compiti, parli da sola>> ecco, adesso pensa pure che sono pazza.
<<no non parlo da sola, è perché ripeto le cose a voce alta>> <<e te invece cosa stai leggendo>>
<<niente un libro...... no non'è proprio un libro è più un diario, me la dato una vecchia amica di mia nonna, la scritto quando era
una ragazza, ha continuato a scrivere fino a poco tempo fa, ha smesso perché dice che non c'e più niente da dire>>
<<deve essere bello, quando leggi sembri incantato, e poi la sua copertina è.... è stupenda, di che cosa è fatta>> << di madre
perla, si è stupenda la fatta fare su misura per il libro >> restammo a parlare per quasi tutto il tempo,
guardai l'orologio erano le 19:30. <<oddio è tardi io devo andare,altrimenti mia mamma mi strozza>>
<<no no, vai, non vorrei averti sulla coscienza per averti trattenuta a parlare, cmq è stato un piacere conoscerti Debora>>
<<si anche per me>> <<a domani, qualcosa mi dice che sarai qui>> aveva ragione sarei stata li anche il giorno dopo, lo salutai
e lui ricambiò il saluto con la mano.
Mi svegliai mi feci una doccia e poi corsi fuori ad aspettare Maya per andare a scuola, era halloween chissà quanti scherzi ci
aspettavano, la settimana era passata in fretta, io e Alex avevamo passato tutti i pomeriggi in biblioteca a parlare, gli avevo
parlato della mia famiglia, dei mie, della mia migliore amica, lui mi aveva parlato di sua nonna di quanto gli era affezionato, e
di come passava il tempo prima di trasferirsi qui, tutte le volte arrivava con una scatolina di caramelle e quando mi parlava il
suo respiro mi sfiorava il viso e sapeva di limone, stare accanto a lui mi faceva sentire protetta era una sensazione strana, mi
sentivo bene, iniziava a piacermi veramente.
Sentii un rumore assordante,era Maya, con quel motorino giallo canarino, ma per andare a scuola va bene, cosi aveva detto suo
padre.
A scuola iniziarono gli scherzi, ragni, pipistrelli, sangue finto, ma chi mi stupì di più fu il professore di biologia entro in classe si mise davanti alla cattedra fece un sorriso e sulle labbra inferiori si posarono due canini lunghi e affilati la punta era sporca di
sangue, tutta la classe scoppiò in una risata.
Arrivammo davanti casa mia, Maya mise il motorino sul cavalletto, e poi si ci mise su, io mi ero seduta sul marciapiede.
<<allora, oggi lo rivedi è?>> <<si, Maya non vedo l'ora,>> <<secondo me ti sei innamorata, perché non gli dici se viene alla
festa stasera?>>
<<1 non sono innamorata, 2 è una festa per bambini! >> <<ma dai scusa vi conoscete da una settimana, potete conoscervi
meglio no , dai dai, ti prego, e poi avevi promesso che me lo avresti fatto conoscere!!!>> fece il mestolino, e fece finta di
asciugarsi le lacrime.
<<ok ok, gli chiedo se vuole venire,si ma se lui viene guarda che io non mi vesto da strega >> <<hahaha sarebbe divertente
hahaha>>
<<debora, non'è ancora ora di venire in casa>> mia mamma era come un'orologio svizzero, puntuale per chiamarmi mentre
ero con la mia migliore amica.
<<mi sembrava strano che non chiamava ancora, dai maya vado in casa, a stasera>> << si ciao>>
entrai in casa e lei mi stava aspettando appoggiata al muro, era arrabbiata gli si leggeva in faccia <<mamma! cosa c'e>>
<<chi è che dovresti invitare stasera?>> aia, aveva sentito, ecco perché non mi aveva chiamato subito, stava ascoltando.
<<mamma,hai ascoltato cosa ci siamo dette!?>> <<visto che te non mi dici niente, devo fare in qualche modo per sapere cosa
fai>> <<ho fame, mangiamo!>>
andai in cucina, e iniziai a mangiare senza alzare gli occhi dal piatto, mi raggiunse in cucina,
si avvicinò alla sedia e appoggiò le mani sui pomelli della sedia.
<<debora, non voglio che esci con quel ragazzo>> cosa, coma faceva a sapere di lui, non ne avevo mai parlato con lei, solo
qualche minuto fa Maya... << quale ragazzo?>> <<non fare la finta tonta Debora, sai benissimo quale ragazzo, non'è un
ragazzo per bene, non'è un ragazzo per te!>>
<<mamma tra me e Alex, non c'è niente, ok niente!!!>> <<ho detto che non devi più vederlo, basta>> <<no no no, basta un
bel niente, dimmi perché non posso più vederlo, dammi un motivo?>> <<perché lo dico io, basta>>
<<io, io non capisco, ho qualcosa che non va, cioè hai qualcosa contro di me? mai un compleanno, mai una visita alla nonna,
mai al circo,al luna park, mai da nessuna parte niente di niente, scuola casa, casa scuola, l'unica amica che ho è Maya>>
<<ma perché non mi dai mai ascolto Debora>>
<<non ti do mai ascolto! secondo te io non ti do ascolto, no dico ma non vedi, sono sempre in casa, no ho mai fatto un
compleanno, non sono mai andata in gita con la scuola, non sono mai stata in una discoteca, devo continuare o ti basta!!!>>
<<di tutti i ragazzi che ci sono proprio con quello dovevi fare amicizia, è pieno di ragazzi in biblioteca, pieno!>>
<<mamma, per favore, alexander non'è una cattiva persona, è gentile,buono, mi fa divertire, se vuoi oggi te lo faccio
conoscere, ma ti prego, per una volta prova a farmi fare quello che voglio io>>
il suo sguardo si fece triste come se le mie parole fossero fruste sul suo viso.
<<debora>> <<mamma ti prego, devi avere fiducia in me, non ho mai chiesto niente, mai>>
<<io, io non so cosa fare con te Debora, fai come vuoi, vuoi vedere quel ragazzo vai, spero che alla fine dei giochi non ci
resterai male>> <<mamma non sto facendo niente di male, uffa, niente>> <<si forse hai ragione non stai facendo niente, sono
io che ti sto facendo del male, tutti questi anni a proteggerti da tutto, dal mondo, hai ragione, devi vivere come tutte le ragazze,
io invece ho cercato sempre di tenerti lontano da tutto,e adesso, stai diventando grande, dovevo lasciarti scegliere, invece come
sempre ho fatto di testa mia>> <<mamma io...>> <<debora, io ho paura di perderti, scusa per tutto quello che ti ho detto, ti
voglio bene piccola mia>> mi abbraccio, io ero ancora sconcertata per quello che era successo poco fa, non capivo cosa volesse
dire, fece una risatina tra le lacrime, e mi dette una pacca sul sedere <<adesso è meglio che vai a fare i compiti>> <<ok >>
<<debora, stai attenta>> <<si mamma>>
Uscii di casa, quella litigata mi girava ancora per la testa come se stesse cercando un senso a quelle parole, come se volesse
trovare un buco dove nascondersi e non uscire mai più.
Perché non voleva che vedessi Alex? e poi aveva paura di perdermi? non capivo.
Arrivai davanti alla biblioteca feci un respiro aprii la porta, entrai con lo sguardo diretto sul nostro tavolo, eccolo, etra seduto
sulla sedia con le gambe incrociate, non c'era traccia del libro, con la mano scostò la sedia, appena i nostri occhi si incrociarono
il mio cuore iniziò a battere fortissimo, e sentivo già quella sensazione di protezione, più mi avvicinavo a lui più aumentava.
<<eccoti, finalmente sei arrivata!!>> <<eh si,è che ho litigato con mia mamma>>
<<no, mi dispiace,come mai>> e no sai non vuole che esca con te, è pazza << no niente cose tra madre e figlia, non lo so! ha
farfugliato delle cose>> <<quali cose?>> <<ma che aveva paura di perdermi>> rise poi si avvicini e mi baciò sulla guancia,
un brivido mi corse lungo la schiena. <<dai non'è niente scommetto che è stato solo un piccolo litigio tra madre e figlia come
hai appena detto non ci pensare più>> rimasi immobile per qualche secondo, mi ha baciato sulla guancia.
<<allora compiti?>> <<no, oggi niente compiti>> <<ehm senti,stasera... stasera in piazza c'e la festa di halloween, ti
piacerebbe venirci?>> <<la festa di halloween? e ci vestiamo?>> <<no!>> <<dai perché no!! dai ci divertiamo, dai ,dai>>
<<oddio mi sembri Maya,e da cosa ti vorresti vestire>> <<mmm da stregone, sono bravo a fare lo stregone, più di quanto
immagini, e te puoi fare la mia strega>> rise, lo guardai scioccata e poi scoppiai a ridere anche io
<<oddio, non scherzi vero?>> <<ehm no!!!>> <<no dai davvero, ci sono i bambini che si vestono>>
<<allora se non ti vesti io non vengo>> <<no no no niente ricatti>> mi sentii afferrare la mano, alzai lo sguardo,e lui mi
guardava con un sorriso un po imbarazzato,a quel punto le nostre dita si toccavano si stringevano giravano una sull'altra, le
nostre mani si incrociavano si tenevano forti e salde e incapaci di lasciarsi. <<o ok m mi vesto>> <<ecco brava, si avvicino e
mi baciò la punta del naso, io sorrisi e poi abbassai lo sguardo, sul mio polso l'orologio segnava le sette e mezza.
<<io dovrei andare>> pronunciai quelle parole contro voglia, non avevo intenzione di lasciargli la mano.
<<si anche io>> ci alzammo e andammo fuori, le nostre mani erano ancora intrecciate <<ok,allora a stasera, ci vediamo qui
davanti alla biblioteca verso le nove, ok?>> accennò un so con la testa
<<ok allora a dopo>> lasciai la sua mano e mi voltai per attraversare la strada, mi afferrò il braccio e mi tirò verso di se,
con le mani mi prese il viso e mi baciò, questa ne sulla guancia ne sul naso, era un vero bacio un bacio sulla bocca,
ricambiai il bacio, la sua bocca sapeva di limone e le sue labbra erano agitate come il mio respiro,
iniziò a mordermi il labbro inferiore un brivido mi scese lungo la schiena, non'eravamo più io e lui eravamo una sola persona, i
nostri respiri divennero tutt'uno, un pensiero mi picchio sulla testa, mia mamma, mi staccai da quelle labbra e mi liberai da
quell'abbraccio, ma non avrei voluto farlo.
<<debora scusa non avrei dovuto scusa>>
<<sccc, non hai fatto niente che io non avrei voluto, è solo che mia mamma potrebbe vederci, non vorrei fare un'altra litigata>>
<<scusa hai ragione, ma non ho resistito, volevo farlo già da prima, e...>> a quelle parole persi il controllo e mi gettai tra le sue
braccia e lo baciai di nuovo. <<debora, vieni immediatamente in casa, muoviti>> questa proprio non ci voleva, mercole.
<<ok, senti io vado ma stasera non so se mi farà uscire>> <<no dai stai scherzando!!>> <<no , te non la conosci,è fatta cosi
uffa, non so quando mi farà uscire di nuovo, sicuramente sarò in puni...>> <<dammi il tuo numero!>> <<cosa?>> <<si sbrigati
il numero del tuo cellulare, ti chiamo stasera>> <<ok, ok>> presi la penna e strappai un pezzo di foglio dal quaderno e ci
scrissi il mio numero
<<debora,vieni da sola e devo venire io a prenderti>> <<arrivooo>>
<<ok è meglio che vai>> <<si ciao>>
Entrai in casa con ansia aspettavo un'altra scenata come quella del pomeriggio, ma niente, non disse niente, i gemelli erano
stranamente davanti alla TV in silenzio <<ciao ragazzi>> <<dedde andiamo andiamo dai, andiamo alla festa>> <<si dai c'e l'hai
promesso andiamo>> <<si ma penso che vi ci porti la mamma>> <<no no c'e l'hai promesso dai>> <<dopo vediamo, adesso
fate i bravi>> entrai in cucina era li che mi aspettava più infuriata che mai
<<dove l'hai messa la fiducia che ti ho dato è?>> <<mamma, ma co...>>
<<ti ho vista mentre ti baciavi con quello la, cosa credi che sono cieca,é! rispondi, cosa credi!>>
<<intanto smettila di urlare, ci sono i bambini di la ,si spaventano>>
<< io ti ho dato fiducia e te cosa fai, vai fuori e lo baci, lo baci>> <<mamma solo un bacio, non sapevo che sarebbe
successo>> <<si esatto non lo sapevi, però potevi evitare,non puoi stare insieme a lui>> mi guardava con un sorrisino
compiaciuto <<no,non puoi stare con lui,come lui non può stare con te>> <<smettila mamma, smettila,è la mia vita, io scelgo
con chi stare o con chi non stare,io capito io e basta>>
<<vuoi sapere una cosa,lui è qui perché la mandato tua nonna, ho si tua nonna Ada, è lei che la mandato da te>> <<cosa non,
cosa vuol dire che la mandato la nonna>> non capivo cosa volesse dire
<<hoo,non preoccupati, tanto per il tuo diciottesimo compleanno verrà lei a dirtelo>> <<lui te lo porteranno via, non può
stare con te>>
<<smettila smettila smettila>>le mie urla mi bruciarono la gola, mi buttai per terra e iniziai a piangere come una bambina.
Cosa stava dicendo,non capivo,
perché non potevamo stare insieme, e poi cosa centrava mia nonna. <<vai in camera tua, da oggi sei in punizione>>
mi alzai dal pavimento e con una corsa mi andai a chiudere in camera mia, presi il telefono e chiamai Maya per dirgli tutto
e per dirgli che avevo deciso di andarmene di casa, sarei andata da mia nonna, ero stufa di stare in quella casa, stufa di essere
punita per niente, ero stufa e basta.
<<no Debora non puoi andare, ti prego pensaci>> <<maya, come faccio a restare io sto male qui>>
<<ascolta domani a scuola parliamo e cerchiamo di risolvere le cose ok>> <<ok a domani>>
mi buttai sul letto cercando di dormire un po.
Mi svegliai di soprassalto, il mio telefono stava suonando. <<pronto>> <<debora sono Alex, allora come va?>>
<<alex io...>> iniziai a piangere <<ok ok tranquilla piccola arrivo subito>> <<no no Alex,Alex>> aveva riattaccato, stava
venendo da me andai in bagno mi lavai la faccia e tornai in camera accesi la TV e mi sdraiai sul letto,
qualcosa picchio alla mia finestra, mi voltai di scatto e corsi ad aprirla, mi affacciai, era Alex era sotto casa mia.
<<alex ma sei matto>> <<scendi>> <<scendo,e come?>> <<dalla porta>> <<non posso, se mia mamma...>> <<salgo io,
aprimi>> <<cosa? ma sei matto>> <<aprimi>> scesi le scale e gli aprii la porta, salimmo in camera mia e chiusi a chiave la
porta.
<<allora sei in punizione?>> <<si, Alex io, io voglio andarmene>> fece un sospiro
<<debora senti, io devo dirti una cosa, è importante>> <<dimmi>>
<<io sono qui perché...>> <<alex, per favore parla, perché>>
<<mi ha mando tua nonna>> all'improvvisomi mi si gelo il sangue,era come se fosse caduta la neve in agosto che ti lascia
scioccata dal suo arrivo, le sue parole mi avevano fatto lo steso effetto, mi tornarono in mente le parole di mia mamma "vuoi
sapere una cosa,lui è qui perché la mandato tua nonna, ho si tua nonna Ada, è lei che la mandato da te".
<<mia mamma mi aveva detto...>> <<debora>> mi prese la mano ma io la trassi.
<<perché sei qui?>> <<non so , come...non so come dirtelo...>> <<perché sei qui?>> la mia voce era rauca.
<<io sono il tuo protettore Debora>> <<protettore di cosa>>
<<debora ... te sei... sei una strega>> <<smettila di fare il cretino, perché sei qui?>>
<<debora è vero, tua mamma ti ha fatto bloccare i poteri quando avevi solo un'anno, era il giorno del tuo compleanno,
c'era un sacco di gente, e te sei entrata in casa e hai fatto volare i tuoi giochi, nessuno ti ha vista, ma tua madre ha insistito
perché tua nonna ti bloccasse i poteri, così ha fatto un'incantesimo sui tuoi poteri al tuo diciottesimo compleanno l'incantesimo
sarebbe svanito e i poteri ti sarebbero tornati.
Io non vivo in questo mondo, noi maghi streghe e tutte le creature magiche viviamo in un mondo parallelo al vostro, il nostro
mondo parallelo è stato inventato tantissimi anni fa da un mago potentissimo lo creò per chi aveva i poteri e non sapeva
controllarsi in mezzo a voi umani.
<<non ti credo! non può essere vero. Perché mia mamma ha detto che non possiamo stare insieme!?>>
<<ha ragione, i protettori non possono innamorarsi dei loro protetti>> <<perché?>> <<perché l'unione tra una strega e un
protettore farebbe nascere qualcosa di potente, ancora più potente che tra una strega e uno stregone>> <<in che senso
farebbero nascere?>> <<se una strega e un protettore avessero un figlio nascerebbe potentissimo, e non distinguerebbe tra il
bene e il male per i primi anni di vita.
<<perché mi hai baciata allora?>> <<perché io mi sono innamorato di te>> a quelle parole il mio cuore batteva più forte di un
tamburo, anche io lo amavo, ma come era possibile che fossi una strega, nelle favole esistevano le streghe, mia mamma era una strega, mia nonna, ecco perché non mi portava mai da lei.
<<devo parlare con mia mamma>> <<no no fermati>> <<alex>>
mi prese e mi strinse tra le sue braccia,la sensazione di protezione mi fece rabbrividire e ripensare alle parole di poco fa,
sentivo la sua bocca scendermi sul naso sulla guancia e infine posarsi sulla bocca, iniziai a baciarlo con foga,rabbia,dolore, mi
fermò e mi allontanò da se. <<non posso, non posso>> <<alex non lasciarmi, ti prego>>
<<debora tra pochi giorni riavrai i tuoi poteri, e io dovrò stare con te solo per proteggerti>>
<<no, non li voglio se devo perderti>> <<mia mamma ha detto che ti porteranno via da me chi?>>
<<i pulitori della magia, puliscono tutti gli sbagli...>> <<no non sei uno sbaglio, non siamo uno sbaglio>>
<<per il tuo compleanno verrà tua nonna, intanto tieni>> apri lo zaino e tirò fuori il libro perlato <<questo è tuo ti aiuterà a
controllare la magia, e ci sono dei piccoli incantesimi>> <<ma questo... questo libro è tuo>>
<<no, è tuo, ogni strega ne ha uno>> <<ma te avevi detto...>> fece un sorriso <<quando sarai una strega vedrai anche il vero
aspetto del libro>> <<come il vero aspetto?>> <<questo è un semplice libro di pelle, ma te lo vedevi fatto di madre perla
perché il libro ha un'incantesimo per attirarti a se>> <<quindi non brilla>> <<ehm no>> mi sdraiai sul letto.
<<vieni qui con me>> <<non'è il caso che io...>> lo presi per un braccio e lo tirai sul letto.
<<ok ok >> <<alex>> <<mmm>> <<devo parlare con mia mamma>> <<si penso proprio di si>> scesi dal letto aprii la porta,
mi diressi verso la sua camera e bussa <<entra>> aprii la porta era seduta sul letto, come se sapesse già tutto.
<<ok, ti stavo aspettando>>
 
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fata delle fragole
view post Posted on 27/11/2009, 21:29




ecco il secondo capitolo spero vi piaccia

2
la nonna

...Primo mio pensiero che la mattino mi sveglia, l'ultimo desiderio che la notte mi culla, sei la...
Mi alzai di scatto dal letto con la canzone di Max Pezzali che mi risuonava ancora nelle orecchie, spensi la radiosveglia e in un'attimo mi ricordai quello che mi aveva detto Alex, era un protettore! ma di cosa?
Un colpo alla porta mi fece tremare <<muoviti, lavati vestiti e vai a scuola>> <<no oggi non vado, sto male!>>
<<no cara te ci vai eccome, sbrigati!!!>>
mi misi sotto alle coperte e le tirai su fino a coprirmi la testa. <<apri o kiamo i pompieri>>
<<mamma smettila, ho detto ke sto male!>> <<e io ho detto ke ti alzi e anke alla svelta>>
mi alzai aprii la porta e tornai a letto, li avrebbe kiamati veramente i pompieri, quindi era meglio ke la porta la andavo ad aprire io.
<<ecco, adesso ti prepari ke ti porto a scuola, ho gia kiamato Maya e gli ho detto ke ti ci porto io>>
<<uffa, mamma ho detto ke sto male non me la sento, lasciami a casa per oggi>>
<<no, muoviti, porto i gemelli all'asilo se quando vengo non sei pronta ti porto a scuola in pigiama>>
restai per un attimo a fissarla <<quanto ci metti a portare i gemelli?>>
<<dieci minuti un quarto d'ora sono qui, vedi di muoverti, ok>> <<ok>>
Aspettai ke uscisse di casa, poi mi infilai la tuta viola di ciniglia ke mi aveva regalato Maya e infilai nello zaino dei vestiti, presi i soldi dal mio salvadanaio e corsi fuori casa, appena fuori controllai che la mamma fosse andata via e iniziai a correre più forte che potevo,ogni 5 passi mi voltavo, all'improvviso andai a sbattere contro qualcosa <<debora>> alzai lo sguardo e lo vidi
<<alex, portami via ti prego ti prego, Alex ti prego>> gli strinsi le braccia al collo e iniziai a piangere
<<debora>> <<alex portami via non voglio tornare a casa>> <<ma dove?>>
<<non lo so lontano da qui, se torna mia mamma e mi vede sono guai grossi, Alex andiamo dove vuoi... nonna! dalla nonna si si portami da mia nonna>>
<<non posso portarti da lei>> <<perké>>
<<senti è meglio ke tua nonna la facciamo venire qui, ci sono delle cose ke ti dobbiamo spiegare>>
<<cosa, no Alex ma sei matto, io ti dico ke voglio andare via e te mi vuoi portare qui mia nonna!!!>> <<debora, non...>> <<<alex voglio andare, ora!>> <<basta!!!>> il suo urlo mi spaventò e lo zaino mi cadde a terra <<alex!>>
<<debora è meglio ke lei venga qui da noi>> <<ma io non capisco, perke non possiamo andare noi?>>
<<è meglio che io kiami tua nonna, >>
kiuse gli okki e pronuncio il nome di mia nonna a bassa voce, ma cosa stava facendo, poi la kiamò di nuovo ma questa volta aggiunse delle parole ke non riuscivo a capiore.
Allimprovviso il telefono squillo dalla mia tasca guardai lo skermo, kiamata mamma, era mia mamma.
<<mercole Alex è mia mamma, cosa faccio cosa faccio>> <<rispondi, digli ke sei andata a scuola da sola>>
<<alex ke fantasia, e come a piedi?>>
<<hai ragione, mm digli ke è passata Maya ti ha vista fuori e ti ha portato lei >> <<ok ok maya fuori, maya fuori. Pronto>>
<<debora dove sei>> il suo urlo mi costrinse a spostare il telefono dall'orekkio <<mamma sono a scuola>>
<<come a scuola, come ci sei andata?>> <<ti stavo aspettando fuori è passata Maya e mi ha dato un passaggio>>
<<e perke non mi hai aspettato, mi hai spaventata, non ti ho vista a casa, appena esci da scuola guarda di venire immediatamente a casa ok!>>
<<uffa mamma lo so lo so, dai ciao c'e il prof>> <<si ciao>>
<<alex adesso, per favore andiamo dalla nonna>> fece un sorriso e indicò dietro di me, mi voltai per guardaro cosa stava indicando,
<<quanto sei cresciuta piccola mia>> una donna bionda, con gli okki azzurri e un vestito lungo rosa era davanti a me, mi assomigliava, ma non poteva essere mia nonna era troppo giovane avra avuto quarant'anni mia nonna ne aveva settanta e qualcosa, mi avvicinai alla donna che mi guardava con desiderio di toccarmi. <<nonna?>>
<<ho piccola mia vieni, vieni abbracciami, sapessi quanto mi sei mancata>>
<<nonna, come sei... arri va ta>>
mentre pronunciavo quelle parole mi venne in mente Alex ke poco prima aveva farfugliato il nome di mia nonna
<<nonna!>> <<tesoro fatti guardare, come sei bella, allora Alex ti ha detto tutto ormai?>>
<<ada io non...>> <<alex!! ma io ti mando qui per parlare a mia nipote e te cosa fai...>> gli okki della nonna diventarono una fessura e Alex indietreggiò <<alex sei impazzito, l'hai baciata, non puoi lo sai ke non puoi ma cosa...>>
<<ada lo so, ma io mi sono innamorato di lei>>
<<non dovevi, lo sai ke adesso dovranno dargli un'altro protettore, Alex io di te mi fidavo ti conosco da quando sei nato per questo ho scelto te come protettore di mia nipote, sei forte abile ... e adesso innamorato di lei>>
<<nonna ma cosa sta succedendo, mi potete spiegare>> << io tesoro sono una strega come lo è tua madre e come lo sei tu>> <<nonna cosa... cosa stai dicendo???>> io una strega ke cosa assurda come potevo essere una strega, ma poi le streghe esistono solo nelle fiabe e nei film, no?
<<si sei una strega e sei una strega potente più di me e di tua madre, lei non ti ha mai raccontato niente vero?>>
<<no, nonna io non capisco ma come posso essere una strega, nonna se è perke non vuoi ke venga con te non ci sono problemi io... >> fece una risata acuta <<ke sciokkezze dici, io ti avrei voluta con me da quando... bene ti racconto cosa è successo, ma non pensare ke sia stata io a non volerti vedere mia piccola. Allora vediamo tua madre si era innamorata di uno stregone, uno molto potente, io ero contraria alla loro unione quello stregone non mi era mai piaciuto, e infatti avevo ragione,
lui non ricambiava l'amore di tua madre, stava con lei solo perke era una strega potente, con tua madre poteva avere tutte le pozioni e le erbe magike ke voleva, ma un giorno tua madre rimase incinta e lui non volle saperne più, cosi se ne andò e lei rimase da sola con una bambina stupenda ke adesso è qui davanti a me.
Tua madre da quel giorno promise ke non avrebbe mai più usato la magia e cosi fece.
Tu invece crescevi sana e forte al tuo quinto mese di vita eravamo tutti in trepida attesa di vedere la tua prima magia come capita a tutte le streghe e a tutti i maghi, ma niente in te non c'era traccia di magia, tua madre tirò un sospiro di solievo, ma per il tuo primo compleanno c'era la casa gremita di gente tu entrasti in cucina e volevi bere ma
il bikkiere era sul tavolo e nessuno era li cosi tirasti giù il bikkiere con la magia, tua madre ke aveva assistito alla scena mando via tutti gli invitati, e mi fece fare un'incantesimo su di te in modo ke anke tu saresti stata senza magia, cioè un'umana, io si, feci l'incantesimo, ma l'incantesimo era ke al tuo diciottesimo compleanno i poteri ti sarebbero tornati, tua madre se ne accorse e mi caccio via di casa, da quel giorno aveva paura ke un qualunque contatto con me ti avrebbe ridato i poteri, è per questo ke non hai mai festeggiato un compleanno, la tua mamma sciocca credeva ke ti avrei mandato biglietti con contro incantesimi, ma io non lo avrei mai fatto, cmq è questo ke sei una strega potente è per questo ke ti ho mandato Alexander>>
<<nonna la mamma ha detto ke lo porteranno via, ma perkè io non capisco, poi questa cosa di essere una strega mi sta facendo impazzire>>>>
<<debora Alexander è un protettore molto potente e l'unione tra una strega e un protettore molto potenti come voi farebbero nascere qualcosa ke è gia nato in passato più potente di voi e all'inizio della sua vita non saprebbe scegliere tra bene e male>>
<<cosa è sucesso a quello ke è nato?>> <<ha scelto la strada sbagliata>>
<<ragazzi l'amore tra una strega e un protettore è raro è potente è magico, e tanti anno paura di questo amore è pericoloso anke per voi stessi>> <<nonna ma perke? >>
<<te lo appena detto l'amore tra una strega e un protettore è forte>> <<ada cosa dobbiamo fare adesso, i pulitori mi toglieranno di mezzo, vero?>> <<no no no, ki sono i pulitori, no nonna non puoi permetterglelo non puoi farlo portare via no>>
<<mi dispiace tesoro, ma i pulitori controllano tutta la miagia buona e malvagia loro sono neutri ne bene ne male e loro aggiustano tutto quello ke potrebbe mettere a riskio la magia e il nostro mondo>>
<<nonna ma non c'è un modo per impedirlo>>
<<si, c'e un modo>> <<quale?>> <<dovete lasciarvi, Debora devo mandarti un'altro protettore, questo è l'unico modo>>
<<ada questo la metterebbe al sicuro?>> <<non lo so Alexander, non lo so>>
Non potevo credere alle mie orekkie stavo venendo a sapere tante cose in una sola volta, il freddo mi gelava il naso e le guance bagnate dalle lacrime, ke non avevano ancora smesso di scendere, era tutto strano Alex la nonna,
era successo tutto all'imprivviso come la neve d'agosto, nessuno se l'aspetterebbe mai, invece eccola ke scendeva su di me come se niente fosse come se fosse normale essere al mare a prendere il sole con la neve ke ti si accumula accanto, uno strattone mi riportò alla nonna <<debora ma mi stai ascoltando>> <<nonna, io non posso lasciare Alex>>
<<tesoro lo so, ok ragazzi adesso io devo tornare a casa>> <<no nonna non puoi, io a casa non ci torno>>
<<debora devi tornare a casa fino al tuo compleanno, mancano solo 4 giorni, dai streghetta mia c'e la puoi fare, e poi con te c'e Alexander>>
<<si ma la mamma non vuole ke io lo veda>> <<si si lo so ma Alexander ha dei poteri non scordarlo mai questo, ok!>>
<<ada ma come facciamo con i pulitori?>> <<no, non sono loro ke mi preoccupano, c'e ne uno peggiore, Alioscia>>
vidi Alex rabbrividire <<no lui non gli farà del male io non gli permetterò di toccarla>> <<nonna cosa sta succedendo ki è questo Alioscia?>> <<debora Alioscia è uno stregone ke prende i poteri alle giovanio streghe ti sta dietro da 18 anni da quando ha saputo della tua nascita, lui sta aspettando ke varki la porta del nostro mondo, ma Alexander ha ragione lui non permettera a nessuno di toccarti>> ecco perke la nonna aveva scelto Alexper proteggermi, forte e abile cosi aveva detto poco fa.
<<nonna quando hai mandato Alex sapevi ke mi sarei innamorata di lui?>> <<si, ma Alexander era l'unico ke avrebbe saputo proteggerti>> <<ada... ma come, sapevi tutto e hai permesso...>> <<alexander con te mia nipote è al sicuro, adesso andate mi stanno kiamando>> <<nonna nessuno ti kiama!!>> fece una risata ke mi fece fiskiare le orekkie <<o mia cara non ho detto ke mi anno kiamata qui!!>> si guardò intorno e skiocco le dita, e sparì, io rimasi sbalordita per la centesima volta.
Mi ricordai della scuola cosi kiamai Maya per dirgli ke se mia madre l'avesse kiamata doveva dirgli tutto quello ke io gli avevo detto io, rise quando gli dissi ke ero con Alex.
Alex non parlava stavamo mano nella mano seduti sopr ad una pankina di marmo, adesso ke sapevo tutto la sensazione di protezione ke mi dava aveva un senso mi voltai per guardarlo, ma aveva lo sguardo fisso nel vuoto quando si accorse ke lo stavo guardando si voltò e mi fece un sorriso, io mi alzai dalla pankina e mi misi a cavalcioni sopra alle sua gambe e poi iniziai a baciarlo, il sapore della sua bocca era sempre lo stesso, limone, i suoi baci erano perfetti, avevo baciato qualke ragazzo
ma i loro baci non avevano senso in confronto a quelli di Alex restammo a baciarci per parekkio tempo, la gente ke passava commenteva la nostra posizione ma a me non interessava ero con Alex dei due mondi a cui appartenevo non mi interessava in quel momento.
La suoneria del telefono mi fece tremare e Alex si mise a ridere mi staccai dalle sue labbra solo di qualke millimetro.
<<pronto>> la mia voce era afannosa e strana <<avevo detto dopo scuola subito a casa sono le 2 passate>> o mercole scesi di imbraccio a Alex e guardai l'orologio erano le due e venti <<si mamma sto arrivando sono quasi a casa è ke sono a piedi perke Maya è andata a manguiare da sua zia>> <<ti vengo a prendere allora>> <<no! eccomi sono qui arrivo stai in casa, cioè stai a casa>> spensi il telefono e guardai Alex ke mi guardava divertito
<<quando non sai cosa dire ti agiti diventi buffa>> <<dai nn mi prendere in giro, uffa devo andare a casa>>
<<si lo so>> <<senti, ma te ke poteri hai?>><<io posso fare tutto quello ke voglio, posso leggerti nel pensiero , posso vedere il futuro, posso bloccare gli umani e cose cosi, poi vabbe ci sono gli incantesimi>> <<e io ke poteri ho?>>
<<come me>> <<ok adesso è meglio ke vai altrimanti tua mamma ti viene a cercare>> mi avvicinai e lo baciai quel bacio era ancora più potente di quelli di poco fa.
<<stasera lascia la finestra aperta qualcuno potrebbe venirti a trovare>>
<<oooh si ho sempre desiderato di andare via con peter pan ke bello>> lui sorrise e poi come la nonna skiocco le dita e scomparve.
<<io dico, ma cosa ti salta in mente ma sono quasi le 3>> <<mamma uffa ti ho detto...>> <<doveri?>> <<a scuola!>>
<<doveriiii?>> <<mamma ma stai bene, ero a scuola>> <<no eri con lui vero?>> <<no>> <<si sento ke eri con lui>>
a quel punto io sapevo tutto ma lei non sapeva ke io sapevo tutto e iniziai a giocare.
<<a si e come fai a sentire?>> <<io lo so e basta>> <<si ma hai appena detto ke senti ke ero con lui, come fai cioè in ke senso senti?>> <<smettila voglio sapere eri o no con lui?>> <<no!>> <<smettila di dirmi bugie>>
<<mamma ho fame e visto ke sono in punizione e non posso andare in biblioteca, starò tutto il giorno in camera mia>>
lei mi guardava con aria sospetta <<si allora hai capito ke hai sbagliato>> <<si mamma ho capito, però per favore mangiamo io ho fame>>
Mangiammo senza dirci una parola, poi andai di corsa in camera mia sopra al mio, letto c'era un fiore ke non avevo mai visto, sicuramente era del mio mondo futuro, lo misi sulla scrivania kiusi la porta a kiave e mi sdraia sul letto.
La sera arrivò in fretta, forse perke mi ero addormentata scesi in cucina i gemelli erano a fare la confusione di sempre e la mamma stava preparando la cena, ma in un modo molto diverso dalle solite mamma i piatti apparivano sul bancone della cucina, allora la magia la usava ancora, non vedevo l'ora di raccontarlo alla nonna.
<<ciao mamma cosa c'e di buono>> fece un urletto di spavento <<mamma scusa non volevo spaventarti>>
<<mi stai spiando>> <<mamma, spiando! sono scesa e sono entrata in cucina, perke mi nascondi qualcosa?>>
<<no! kiama i tuo fratelli ke è pronto>> kiamai le birbe e iniziammo a mangiare,appena finito dissi alla mamma ke i piatti li avrei lavati io e cosi feci, li lavai con calma alle 10 mi trovai a lavare il pavimento, poi andai in bagno mi feci una doccia, mi asciugai i capelli e mi infilai il pigiama ke adoro tanto quello di winnie pooh poi andai in camera infilai il dvd di twilight ke amo
alla follia aprii la finestra e kiusi la porta a kiave poi mi stesi sul letto.
<<streghetta>> eccolo era arrivato mi alzai e lo abbracciai, le nostre labbra erano come calamite non riuscivano a stare staccata, come la sera prima finimmo sul letto ma questa volta lo lasciai fare, volevo lui lo volevo e basta,
questa volta lui mi spise via e si mise a sedere sul letto.
<<cosa stai guardando?>> <<twilight, belloooo>> <<si ne ho sentito parlare in giro>>
mi avvicinai per baciarlo di nuovo ma lui mi fermò <<non'è una buona idea tua nonna ci controlla>> feci un balzo indietro <<cosa? stai skerzando?>> <<no, lei ha paura ke ci lasciamo andarebe in realta ha più paura di te >> diventai rossa in effetti
ero io ke poco fa non mi stavo controllando.
<<allora è meglio ke guardiamo il film>> <<si Debora tua nonna ti saluta>> mi voltai e gli feci un sorriso lui mi diede un bacio
ke io ricambiai un po insistentemente lui rise e mi rispinse al mio posto <<nonna giusto>> restammo a vedere il film appiccicati come una sola persona,restammo cosi per tutta la notte, il pensiero ke fra 3 giorni sarebbe stato il mio compleanno e sarei diventata una strega era molto eccitante kiusi gli okki e pensai di avere accanto il mio protettore personale.


 
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fata delle fragole
view post Posted on 27/11/2009, 22:06




adesso metto il3 e il 4 capitolo buona lettura e spero ke vi piaccia

3
rivelazioni
<<svegliati, Debora tua mamma ti sta kiamando, svegliati>> mi alzai di scatto sbattendo la fronte contro qualcosa.
<<aia aia, Alex vattene, muoviti>> era piegato in due dalle risate e si teneva una mano alla fronte, come stavo facendo io
<<smettila di ridere vai muoviti>> alzò la testa per guardarmi, rise ancora più forte <<guardati allo spekkio>>
<<alex>> mi voltai allo spekkio, la mia fronte era rossissima e iniziava a gonfiarsi,
<<oddio Alex ma come...>> <<ti sei alzata di scatto e mi hai dato una testata>> lo disse senza smettere di ridere,e a quel punto scoppiai a ridere anche io.
Toc toc, due colpetti alla porta <<è ora di alzarsi dormigliona>> <<mamma sono sveglia arrivo>>
feci un passo per andare in bagno per rinfrescarmi la fronte ma Aloex mi blocco in un'abbraccio
<<buon compleanno streghetta>> iniziò a baciarmi facendomi scordare quello ke volevo fare, i suoi baci erano sempre
al limone, ma due parole mi fecero bloccare quel bacio, buon compleanno, si era il mio compleanno avevo ufficialmente 18 anni.
Ero una strega. <<s sono una...>> <<si, sei una strega, la mia streghetta>> gli feci un sorriso e lui mi diede un'altro bacio. <<alex adesso è meglio ke vai, ci vediamo dopo>> sospirò e poi con uno schiocco delle dita spari.
Mi buttai dentro alla doccia con ancora il pigiama addosso, quando ero piccola lo facevo sempre, e per un'attimo volevo essere di nuovo bambina, il fatto di essere una strega mi spaventava molto la mia reazione arrivo con ben 3 giorni di ritardo, iniziai a piangere terorrizzata. E se non fossi stata in grado, se non ero pronta, le lacrime scendevano e anche con l'acqua della doccia mi scivolava sul viso, in bocca sentivo ugualmente il sapore salato delle lacrime, cercai di calmarmi e stranamente sentivo di riprendere il controllo di me stessa.
Quando ormai la paura era passata iniziai a lavarmi con lo shampoo al cocco il suo profumo si diffondeva in tutto il bagno fino alla camera poi iniziai a passarmi la spugna anke quella imbevuta di bagnoschiuma al cocco la mia pelle profumava per ore.
Uscii dalla doccia guardai lo specchio, era appannato, con l'asciugamano feci un piccolo cerchio per poter vedere il mio viso, poi con un dito disegniai sopra alla mia testa un cappello a punta, volevo vedere che effetto avrei fatto con un cappello in testa.
Eo ridicola, con una passata di mano cancellai tutto, mi asciugai, raccolsi i capelli ancora bagniati in un ciuffo ero pronta.
Scesi le scale entrai in cucina mia madre mi saltò addosso <<o tesoro buon compleanno, oddio la tua fronte cosa...>>
<<no noente ho dato una testyata al letto>> lei mi guardò scettica <<hai dato una testata al letto?>> la sua non'era una domanda era un'insinuazione. <<no, cioè volevo dire , non ho dato una testata al letto, sarebbe stupido hahaha, ho dato una testata alla testiera del letto, ma non fa male non preoccuparti>> fece un sorrisino poi prese qualcosa dal tavolo allungo la mano, nella mano teneva una scatolina rossa con un fiocco d'orato che quasi la copriva tutta, io la presi, tirai un lembo del fiocco e questo si sciolse <<era di tua nonna ha sempre desiderato ke per l'avessi tu per i tuoi 18 anni>>
stupita sollevai il coperkio, all'interno della scatolina c'era una catenina d'argento con un ciondolo a forma di cuore,
era fatto di madre perla come il libro, presi la catenina con delicatezza e la sollevai dal pezzo di velluto bianco su cui era posata, la misi in direzione della luce e iniziò a brillare. <<grazie mamma è... stupendo, ti dispiace mettermela?>> prese la collana tra le mani e mentre armeggiava per agganciarla disse una cosa che da lei mai avrei pensato di sentir dire
<<senti oggi non andrai a scuola>> <<cosa? mamma ma stai bene?>> <<si si tutto a posto, è che oggi viene a trovarti tua nonna, e se non'è tutto in ordine avrà da ridire, è una brontolona>> <<aaaaa ecco perche non mi mandi a scuola perche devo aiutarti con i lavori>> lei fece un sorriso mi volto verso di lei <<ti sta benissimo tesoro>> <<grazie mamma>>
<<adesso porto i bimbi all'asilo, quando torno iniziamo a sistemare, ok?>>
<<ok ti aspetto qui!>> lei usci di casa e io mi affaciai alla finestra la vidi rincorrere i gemelli per tutto il giardino prima di farli salire in macchina. <<psss psss>> mi voltai di scatto <<nonna? >> <<se nè andata tua madre>> guardai fuori dalla finestra e la macchina si stava allontanando. <<si si, ma cosa ci fai qui>> <<ooo la mia collana ti sta benissimo piccola mia>> <<dimenticavo, grazie è bellissima>> <<nonna ma la mamma ha detto che venivi oggi>> <<tesoro... per mille streghe cos'è successo alla tua fronte?... quel mascalzone, quel protettore brutto...>> <<nonna!>> <<avete dormito insiem?>>
<<nonna non mi puoi spiare mentre sono a letto con Alex>> <<cosaaaaa? Debora Selena cosa vuol dire a letto con..>> la interruppi alzando una mano, nessuno mi aveva mai chiamatio con i miei 2 nomi il mio e quello di mia madre, solo una volta era successo, era stata la mamma e lo aveva fatto perche era molto arrabbiata. <<nonna uffa volevo dire quando dormo nel senso di dormire, occhi chiusi, sogni hai presente, dormire! nonna non'e successo niente veramente credimi>>
<<lo so ma...>> <<e allora perche arabbiarsi>> <<debora un'altro motivo per ik quale le streghe non possono stare insieme
ai protettori è questo, la distrazione ne basta poca, se mentre dormivate arrivava qualcuno per...>> il suo silenzio improvviso e il suo sguardo pieno di dolore mi fece capire subito, quanto avevo rischiato, ma non potevo credere che Alex mi avrebbe fatto fare del male.Una fitta mi trafisse la fronte <<ai ai che male>> <<o cielo io mando qui un protettore per proteggerti e poi è lui che ti fa del male... oooo povera me>> iniziai a ridere ma adesso anche ridere faceva male, per un'attimo pensai di volere del ghiaccio freddo e ghiacciato ghiaccio da mettere sulla fronte.
Tra le mie mani apparvero dei cubetti di ghiaccio, io tirai un urlo e la nonna accorse nel mio presunto aiuto>>
<<debora, stai bene>> <<nonna, oddio nonna guarda>> fece una risata squillante <<hooo la tua prima magia, ma... ma non preoccuparti>> <<nonna ma io non ho fatto nessuna magia>> <<hai pensato al ghiaccio?>> <<si ma io ho solo...>>
<<tesoro da adesso devi stare attenta sei molto più potente di quanto pensassi, le prime volte ti arrivera tra le mani tutto quello che desideri o pensi, ma è questione di pratica entro una settimana sara tutto normale, non preoccuparti>> <<nonna ma io mi sono spaventata... è normale>> <<ho tesoro quando è successo a me non mi sono più mossa da casa per 3 settimane di fila, quindi si è normale spaventarsi... uuuuu sta arrivando tua madre. Ok allora io ti ho spiegato tutto mentre lei non c'era ok, non diciamo niente del nostro incontro segreto. A devi chiamare Alexander deve esserci anke lui>> <<nonna ma la mamma...>>
<<a a a, tua madre non puo farci niente. Adesso pensa a lui e vedrei che sara qui in un secondo>> <<nonna poi mi insegni a sparire con uno schiocco di dita>> <<si si ma adesso chiamalo tua madre è qui sta arrivando>>chiusi gli occhi e iniziai a pensare ad Alx, non era difficile, sentii due mani calde sulla mia fronte e una risata acuta, era arrivato! <<eccola, ok allora Debora siediti la, Alexander tu siediti vicino a me>> ci aveva fatti sedere intorno al tavolo. La porta si apri e io iniziai a tremare.
<<calma>> La voce di Alex era calma ma come faceva. <<debora ho comprato un dolce per oggi... d3eve essere buonissimo e poi...>> entro in cucina e si immobilizzo davanti alla nonna che nel frattempo si era alzata.
<<co cosa ci fai qui?>> la sua voce era tremante e vidi delle lacrime scendergli lente sulle gunce <<cosa ci fa lui qui, in casa mia?>> adesso la sua voce era di disprezzo>> <<selena io ho parlato con...>> <<no, dimmi che non l'hai fatto, dimmi che non'è vero>> si inginocchio per terra e inizio a piangere singhiozzando, a quel punto mi buttai su di lei come se avessi dovuto difenderla da qualcoasa o qualcuno. Le mie braccia l'avvolsero ma le sue rimasero appoggiate alle ginocchia.
<<mamma>> <<ti avevo chiesto una cosa, una soltanto>> <<selena, lo sai che lei doveva sapere è lei che deve scegliere se avere la magia o no>> a quelle parole pensai subito ad Alex e se avessi rinunciato ala magia noi potevamo stare insieme?
<<nonna... se io non volessi la magia>> mentre pronunciavo quelle parole mia madre sollevo il viso quasi con un sorriso.
<<potrei stare con Alex?>> a quel punto avevo tre sguardi diversi addosso: quello della mamma di disprezzo e di dolore, quello della nonna era perplesso, quello di Alex era pieno di spavento. <<ma cosa stai dicendo?>> tre voci mi fecero un coro quasi armonioso. <<se lasci la magia non non potremo stare insieme Debora>> <<no allora io alla magia non rinuncio>>
<<è solo per un ragazzo? ti facevo più furba>> <<mamma io amo Alex>> lei si volto di scatto verso la nonna.
<<alexander?>> la nonna abbasso lo sguardo e con voce bassa e quasi tremante disse un si <<alexander il figlio di Gloria?>>
<<si>> <<no tu sei pazza, sei una strega pazza che vuole uccidere sua nipote>> <<non sai quanto è potente tua figlia. A lei serviva un protettore potente abile con la magia e sopratutto che la conoscesse, lui era l'unico la seguita da quando ha avuto il dono aveva solo 5 anni e sentiva gia di doverla proteggere da allora non la mai lasciata>> guardai Alex e lui mi fece un sorriso quasi imbarazzato, gli andai vicino e gli presi la mano. <<da sempre>> io non gli avevo chiesto niente ma la risposta alla mia domanda era quella io volevo sapere da quanto tempo mi amava. Non sentivo più la nonna e la mamma gridare non mi interessava più niente le mie labbra si avvicinarono a quelle di Alex e iniziammo a baciarci con uno dei nostri baci apassionati, solo dopo qualche minuto mi accorsi di avere quattro occhi puntati addosso mi liberai da quel sogno e mi voltai verso gli occhi che mi fissavano senza pietà. <<ok mamma io voglio essere una strega, e non scordare che anche te però...>> mi bloccai non sapevo se dire o no che l'avevo vista fare magie, altrimenti avrei dovuto dire che sapevo di essere una strega gia prima del mio compleanno ma ormai che le carte erano in tavola valeva la pena finire la partita. <<io ti ho vista fare magie>> <<selenia?>>
la nonna sbarro gli occhi stupita dalla mia affermazione <<cosa e quando mi avresti vista, non dire sciocchezze>> <<mamma io ti ho vista, in cucina>> desiderai che anche loro tre potessero vedere la mamma all'opera con la magia, e cosi vidi i loro volto cadere quasi all'indietro dopo qualche secondo erano confusi <<chi... chi è stato?>> <<ehm penso di essere stata io volevo farvi federe...>> <<ma come hai...>> <<magia>> la nonna scoppio in una risata <<te l'avevo detto che era potente, ho mia cara come sono conenta>> la mamma era rimasta immobile, poi la nonna tirò fuori dalla sua borsa un libro lo riconobbi subito era il libro perlato. <<questo adesso è tuo>> <<ma è di Alex>> <<no, è tuo Alex lo aveva con se per farti avvicinare a lui, ma penso che avrebbe funzionato anche senza libro>> risi inbarazzata <<qui dento ci sono scritti gli incantesimi che ho fatto fino ad ora. E poi dovrai continuare te a scrivere gli incantesimi>> <<io... ma nonna non so nemmeno da dove si inizia>>
<<non preoccuparti inparerai piano piano, adesso che ne dici di andare a visitare il tuo nuovo mondo>> <<no è ancora troppo presto non sa nemmeno difendersi>> <<ho non dire sciocchezze Selena, è per questo che c'e Alexander per proteggerla>> <<non credo che lui sia all'altezza di mia figlia>> con quelle parole non voleva solo dire che non'era all'altezza per proteggermi ma anche per stare con me. Feci una smorfia e mi diressi verso mia nonna <<mamma per favore io voglio andare, nonna sono pronta>> <<ok tesoro, Alexander>> io mi trovai di colpo in mezzo tra la nonna e Alex mi tenevano talmente stretta che se qualcuno avesse provato a portarmi via io non mi sarei mossa di un millimetro. Schioccarono le dita e mi trovai a viaggiare in un secondo tra luci che ci sfrecciavano accanto e scie luminose sembravano stelle, allimprovviso ero in al buio sentii un clik e la luce si accese. <<questa è la mia casa>> <<hooo nonna ma è stupenda>> eravamo in una sala grandissima piena di quadri e libri davanti a me c'era un grosso camino e davanti al camin o c'erano dei grossi divani antichi, sotto ai iei piedi un grande tappeto era fatto tutto di pelo un brivido mi cavalco la schiena <<nonna! ma questo tappeto non'è fatto di pelo di animale! vero?>> <<hahaha sciocca è finto>> alla parola finto il brivido spari. <<vieni ti porto in camera tua>> <<camera mia? ma nonna in casa tua hai una camera per me>> mi sembrava strano visto che io non avevo mai passato un giorno da lei eppure aveva una cameria tutta per me. <<ecco>> la porta si apri da sola, entrai camminando lentamente, al centro della camera c'era un letto a due piazze tutto bianco il pavimento era di marmo nero il mio preferito, il soffitto era pieno di stelle e in un angolo c'era una luna argentata sembrava vera, alle pareti c'erano le foto mie e di Maya e in un quadro più grande c'era la mamma io e i gemelli erano tutte foto recenti non chiesi spiegazioni, la nonna era una strega!
<<nonna è bellissima io veramente non so come ringraziarti>> <<promettimi che passerai qui il sabato e la domenica mi bastya questo. Adesso vi lascio un po soli Alexander deve spiegarti e solo spiegarti delle regole fondamentali. Intanto vado alla bottega delle erbe magiche, poi passero da tua nonna Alexander diro che suiamo torbnati e sicuramente Debora poi vorra incontrarti quindi stasera andremo a cena da tua nonna Alexander ok>> <<ok nonna... ti voglio bene>> <<ho tesoro anche io>> usci di casa ma passando dalla porta, entrammo in camera e come mia abitudine mi sdraiai sul letto, Alex venne a sedersi vicino a me. <<quanto rimarra fuori la nonna>> <<non so dipende da quanto mia nonna la terra a chiaccherare>> <<e di solito >> <<be di solito un o due ore>> a quel punto mi avvicinai e iniziai a baciarlo ma lui stranamente mi mise al mio possto <<è meglio che ti dica le regole>> la sua voce diceva quelle parole ma la sua mente era altrove come lo erano le sue mani che stavano scivolando sui miei fianchi e come lo erno anche i suoi occhi, mi avvicinai e lo baciai di nuovo a quel punto ci sdraiammo sul letto i nostri respiri erano agitati quanto le nostre mani, le sue labbra viaggiavano e perlustravano ogni centimetro del mio viso e del collo.
Il suo maglione era gia sulla sponda e la mia maglia lo raggiunse.
In quel momento sentivo di amare Alex molto più di quanto pensassi io lo amavo, lo amavo.


4
proposta

Il mio respiro si agitava sempre di più e anche quello di Alex.
Le sue mani calde le sentivo scorrere sulla mia pelle, la sua bocca respirava contro la mia, il suo respiro sapeva sempre di
limone.
Ad un tratto le sue mani, la sua bocca, il suo respiro si fermarono, era fermo immobile.
<<tua nonna, sta rientrando a casa>> a quel punto lo spinsi via e mi infilai la maglia che nel frattempo era caduta dal letto.
<<alex, vestiti, anche se non stavamo facendo niente non credo che sarebbe contenta di vedere me in pantaloni e reggiseno e
te con indosso solo i pantaloni>> mentre rideva si infilava la maglia e non smetteva di guardarmi.
<<eccola sta arrivando>> <<dai andiamo giù, e meglio che quando entra ci vede in sala>> scendemmo le scale e ci andammo
a sedere sul divano nero di pelle, mentre stavo per sedermi gli occhi mi balzarono sulla cucitura della mia maglia, era
all'arovescia. <<no mercole, ho la magia alla rovescia>> stavo per sfilarmela, ma Alex mi fermò la mano. <<sei o no una
strega?>> <<ehm... si!!!>> <<e allora girala con una magia>> <<si!, come?>> <<pensa che vorresti girarla>> <<tutto qui!!>>
<<tutto qui>> pensai che volessi girarmi la maglia e la maglia si girò. Rimasi stupita dell'accaduto.
<<wow!!! adoro essere una strega>> La porta si apri sbattendo la grossa maniglia di ottone contro al muro, io dallo spavento
mi alzai in piedi.
<<aia, tua nonna è arrabbiata>> <<perché?>> <<secondo te perché?>> <<no! ci ha visti? prima, su in camera, sul letto, senza
maglia>> entrò con un passo pesante e veloce, poso delle borse che teneva in mano e si diresse verso di noi.
<<ciao nonna>> <<ciao>> parlava senza staccare gli occhi da Alex <<allora nonna, hai delle borse cos'hai comprato?>>
<<niente ingredienti per le pozioni>> cercavo in tutti i modi di farmi guardare ma lei continuava a fissare Alex.
<<ok, nonna cosa c'e?>> <<me lo chiedi anche? So cosa stavate facendo poco fa>> <<ma non stavamo facendo niente>>
<<niente?>> <<uffa nonna, ti dico che non stavamo facendo niente>> <<secondo te stare sdraiati sopra ad un letto senza
maglia con le mani che volano da tutte le parti, è fare niente?>> <<primo! no non stavamo facendo niente, ci stavamo
baciando come facciamo sempre. Secondo, le mani non stavano volando da tutte le parti>> i suoi occhi mi fulminarono.
<<terzo, sono grande abbastanza per fare quello che voglio. Quarto...>> <<haaa, mi dispiace ma questo non puoi proprio
dirlo, Alexander è un protettore, il tuo protettore precisamene, se lui si distrae un solo secondo... no0n ci voglio nemmeno
pensare a quello che potrebbe succedere>> <<infatti perché non succederà un bel niente. Nonna Alex mi protegge da mattina
a sera, fra un po entra anche in bagno con me>> <<debora non sto dicendo che non ti sa proteggere o che non ti protegge
abbastanza, sto dicendo che quando... quando state insieme Alex diventa... non so come spiegarti, è come se in quel momento
fosse senza forze, io lo sento e lo visto poco fa, lui era talmente preso da te, i suoi pensieri erano affollati di te e non c'era più
posto per altro>> <<ada io non permetterei mai che accadesse qualcosa a Debora, mai>> <<alex lo so ma in quel momento
se qualcuno avesse...>> <<è impossibile, io ti ho sentita arrivare, sono sempre attento quando sono con lei, e quindi non devi
preoccupati>> <<ragazzi io so che voi vi amate, ma forse state facendo le cose troppo in fretta, infondo vi conoscete da poche
settimane>> <<questo è vero forse stiamo correndo troppo è meglio rallentare un po>> in fondo avevano ragione stavamo
correndo un po. Lascia perdere e non tornai sul discorso.
<<senti nonna vorrei andare a fare un giro, con Alex naturalmente, posso?>> fece una risata acuta <<ho certo tesoro che
puoi>> <<intanto che sei fuori vedi di prenderti qualche vestito carini, sei sempre con quei jeans e quelle magliette, prenditi
una gonna un abito>> Alex apri bocca per parlare ma io non glielo permisi <<sta zitto Alex! no io sto bene cosi nonna, non mi
servono ne gonne ne abiti>> <<ok, come vuoi, buona passeggiata>>
Appena fuori iniziammo a camminare in giro per la città, da un negozio all'altro, infondo non era poi cosi diverso dal mio
mondo, forse cambiava un po il modo di fare delle persone che facevano apparire e sparire borse e cose varie che tenevano in
mano.
<<ti piacerebbe conoscere mia nonna?>> <<si>> <<allora se ti va possiamo andare adesso?>> <<ok>> mentre stavamo

camminando
verso casa di Alex qualcuno mi chiamò. <<debora!>> mi voltai e vidi davanti a me una ragazza con i capelli biondo rossiccio,
corti e spettinati, i suoi occhi erano azzurri. Tirava una
carrozzina un po troppo grande per contenere un bambino, guardai meglio e vidi che il bambino non era uno ma ben tre erano
tre gemelli. <<ciao, non ti ricordi di me, vero?>> <<no, mi dispiace>> come potevo ricordarmi qualcuno che abitava in un
mondo dove io non ero mai stata. <<sono Monica>> <<monica Monica... >> all'improvviso mi
ricordai di lei, abitava vicino a casa mia, era più robusta e portava i capelli lunghi e riccioli, poi si era trasferita in un'altra città o
almeno cosi dicevano. <<monica, siii abitavi vicino a me>> <<si brava>> <<mamma mia ti sei tagliata i capelli, e sei
dimagrita, e vedo che sei mamma>> <<si di tre splendidi gemelli>> li guardava con amore. <<allora sei sposata?>> <<si da
due anni>> <<ha che bello, sono felice per te. Come si chiamano i tuoi bambini?>> <<allora lei>> indico la bambina più

paffutella <<si chiama Morgana, lei si chiama
Tabata>> e sfiorò il pancino dell'altra bambina, poi tocco il piedino del bambino. <<lui è Edward, sono la cosa più bella che mi
sia mai capitata, anche se quando anno saputo che ero incinta anno fatto di tutto per farmi abortire, mi dicevano che era
pericoloso e cose varie, haa non ti ho detto perché, io sono sposata con il mio protettore>> mi paralizzai a quelle parole.
<<puoi ripetere scusa?>> la voce di Alex era quasi un soffio <<cosa?>> ci guardava come se
fossimo due pazzi. <<sei sposata con il tuo protettore e hai dei bambini!!>> <<si, ma non'è come dicono>> <<a noi anno

detto che è pericoloso...>> <<stai insieme al tuo protettore?>> <<si, è lui>> <<ho piacere Monica, tu sei?>>

<<alexander>><<sentite non preoccupatevi, è vero che è pericoloso, perche tra una strega potente e un protettore altrettanto

potente, beh tutti anno paura che nasca qualcosa di potentissimo, sovraumano, o malefico . E' pericoloso, ma non te lo

porteranno via come ti anno detto, lo dicevano anche a me e adesso sto insieme a Maikol da tre anni. L'ho conosciuto quando

avevo 16 anni, e quando stavamo insieme tutti non volevano mi dicevano le stesse cose che anno detto a te, dopo due anni

abbiamo deciso di sposarci, immaginati quando l'ho detto ai miei genitori sono diventati matti, e la mamma di Maikol era

spaventata per quello che gli avrebbero fatto, ma siamo testardi e innamorati che abbiamo voluto sposarci lo stesso. Ci siamo

sposati e subito dopo sono rimasta incinta, altro litigio con le nostre famiglie, ma abbiamo superato anche quello, ero distrutta

ero sempre stanca stavo sempre a letto, e tutti pensavano che fossero i bambini forse troppo forti per me, ma io sapevo che non

era cosi, infatti poi tre mesi fa sono nati, e guarda sono la cosa più bella che abbia mai visto>> <<si sono stupendi>> le sue

parole mi ronzavano nella testa, con la coda dell'occhio vidi Alex che aveva gli occhi fissi nel vuoto, sicuramente era sconvolto

e contento allo stesso tempo quanto me. I bambini iniziarono a piangere. <<adesso devo andare, mi ha fatto piacere vederti,

qui Debora>> <<ho anche a me ha fatto piacere>> <<vienimi a trovare, mi farebbe piacere>> <<volentieri, dove abiti?>> <<in

via Della luna, la mia casa è l'unica bianca>> <<ok allora a presto>> <<ciao, ciao Alexander>> Alex saluto con un cenno della

mano, senza distogliere lo sguardo dal nulla.
Che nome strano per una strada via Della Luna. <<alex, allora cosa ne pensi?>> <<mmm>> <<di quello che ha appena detto

Monica?>> <<mmm>> <<alex?>> <<mmm>> <<uffa la smetti di fare mmm>> <<mmm>> <<ok basta andiamo da tua

nonna sperando che ti ricordi la strada>> <<mmm>> sbuffai e poi lo spinsi per farlo camminare, dopo qualche spinta inizio a

camminare da se e io lo seguii.
<<eccoci>> <<ho per fortuna hai smesso di mugolare. Questa è la tua casa?>> <<si>> la casa era tutta rosa, il tetto era verde,

e alle finestre c'erano delle buffe tende verdi a pois rosa. Sul tappeto davanti alla porta c'era una frase molto divertente

"benvenuti a casa mia, fate presto, andate via" feci una risata. <<che c'e?>> <<no, è la scritta che mi fa ridere, dobbiamo

sbrigarci allora?>> dissi scherzando <<no,
questa è anche casa mia, ricordi?>> <<beh, è vero>> mi bacio e poi apri la porta <<nonna! sono io, c'e anche Debora con me,

nonna!>> la casa profumava di biscotti e cocco, pareti rosa, pavimenti verdi, divani, mobili TV tutto era rosa e verde. Da una

porta stranamente bianca usci una donna dell'eta di mia nonna con i capelli rosso fuoco raccolti in una pettinatura intrecciata,

indossava un'abito lilla pieno pizzi, e i suoi occhi erano verdi e grandi, era alta e molto bella. Ci venne incontro

sorridente<<debora, ti presento mia nonna, Alianna>> <<buonasera>> <<ho buonasera a te cara, vi stavo aspettando ho

preparato i biscotti al cocco so che piacciono a entrambi. Ho sono contenta di conoscerti, Alexander e tua nonna mi anno

parlato molto di te, ormai mi bastava conoscerti di persona. Allora dimmi, ti trovi bene qui a
Pietra di Sole>> Pietra di Sole ecco come si chiamava questo posto, Pietra di Sole. Pero che nomi strani Pietra del Sole, via

Della Luna, chissà quanti altri nomi strani conteneva questo mondo.
<<ehm, si molto bello, il posto mi piace tantissimo, poi qui posso
imparare a usare la magia>> <<ho certo tesoro, se hai dei problemi vieni pure qui, so che Ada è bravissima, ma io ho un potere
in più, io so cucinare ottime pizze>> <<ho, allora verro Senz'Altro>> restammo li fino a tardi. Quando guardavo fuori dalla
finestra vedevo la luna piena che illuminava il giardino, era stupenda. Tornammo a casa e raccontai alla nonna tutto quello che

era successo nella giornata: Monica, Alianna, i negozi, ma naturalmente lei sapeva già tutto, ma mi lascio parlare incuriosita.
Passarono due mesi, due lungi mesi, la nonna mi aveva insegnato a fare gli incantesimi e cose varie, ormai avevo imparato

quasi tutto. Alex mi aveva insegnato
a difendermi senza magia, nel caso che nel mio mondo c'e ne fosse stato bisogno. Monica ormai veniva a trovarmi quasi tutti i
giorni con i piccoli e suo marito Maikol, e a volte andavo io da lei per aiutarla con i piccoli, e poi Alex e Maikol erano diventati

ottimi amici. Passo anche il natale e andai per negozi per fare regali a tutti. Quello fu il natale più strano che io abbia
mai passato, saltavo da un mondo all'altro, però era divertente.
<<allora...>> Alex mi guardava con un sorriso malizioso. <<che c'e?>> <<oggi ti porto a fare un pik nik. Ti va?>> <<e me lo
chiedi? Basta che ci sei tu, per il resto puoi portarmi dove vuoi>> <<rise di nuovo, ok allora andiamo>> mi prese x mano e
schiocco le dita. Ci trovammo in un prato pieno di fiori, alberi, farfalle, scoiattoli, cerbiatti, e tanti altri animali.
<<alex... Ma è...è bellissimo>> <<ti piace? lo fatto io ieri, mentre stavi facendo pratica con tua nonna>> <<è stupendo, grazie.

Ti amo>> <<ti amo>> Mi fece sedere sopra ad una coperta verde, sicuramente di sua nonna.Inizio a tirare fuori da un cestino

tante cose da mangiare: biscotti, dolci, caramelle, fragole, e tante altre cose. Passammo il pomeriggio a imboccarci, a

rincorrerci, ridere, cantare. Ad un certo punto si frugo nelle tasche della felpa e si inginocchio davanti a me, avevo capito cosa

stava per fare, ma non volevo crederci, ero troppo emozionata. Si frugo nella tasca dei pantaloni e tirò
fuori una scatolina bianca, con uno strano disegno nero sopra. Mentre apriva la scatolina gli tremavano le mani, l'apri e sbuco

fuori un anello con due diamanti intrecciati da un pezzo d'oro. Era stupendo. <<debora Selena Deluca. Mi vuoi
sposare?>> <<si, si, si, si, si, si. Si ti voglio sposare>> <<i diamanti siamo noi e questa è la corda del nostro destino, è unita>>

ci bracciammo e restammo cosi per vari minuti.
<<dobbiamo dirlo a mia nonna a mia mamma e a tua nonna, a tutti voglio gridare al mondo, anzi ai mondi che ci sposiamo>>
scoppiammo in una risata.
<<ti amo Debora>> <<ti amo Alex>> mi avvicinai e iniziai a baciarlo, prima le guance poi la fronte, il naso, mento,e per

ultima mi lasciai
la bocca. Quella bocca che sapeva di limone. Come sempre inizio a mordermi il labbro, ci sdraiammo sulla coperta, senza
smettere di baciarci, mi sfilai la felpa, poi ripensai alla magia e iniziai a schioccare le dita, i miei vestiti si levavano uno aduno.
Nel silenzio si sentivano gli schiocchi delle nostre dita e i nostri respiri sempre più agitati, le sue mani mi carezzavano tutto il
corpo, e io venivo assalita da milioni di sensazioni, era la prima volta, e non sapevo bene cosa dovessi fare, quindi cercai di
seguire lui, ma mi tremavano troppo le mani. <<alex io... non l'ho mai fatto>> <<nemmeno io>> fece una risata e poi le sue
labbra ripresero a divorare le mie. I nostri corpi erano attorcigliati, i respiri si trasformarono in affanni, i baci aumentavano le
mani si cercavano, le sensazioni si ricorrevano tra brividi e sospiri. <<ti amo>> <<ti amo Alex>>
Entrammo in casa e mia nonna era seduta sul divano che ci stava aspettando. <<nonna...>> <<si lo so>>
<<ho tesoro, se la tua scelta è questa allora significa che è giusta>> <<si, io voglio sposare Alex, lo amo, lo amo con tutta me
stessa>> <<vieni qui, abbracciami piccola mia>> ci abracciammo e scoppio a piangere. <<nonna cosa fai piangi?>>
<<tesoro sono contenta per te>> <<lo so nonna, lo sento>> <<adesso devi dirlo a tua madre e dovete dirlo ad Alianna>>
<<si , io inizierei da tua madre>> <<si Alex ha ragione>> <<ok allora andiamo dalla mamma>>
Schioccai le dita e ci trovammo in camera mia. <<mamma, ci sei siamo noi>> <<ho tesoro, ti sposi>> eravamo ancora per le
scale mentre la mamma urlava. <<mamma, ma dove sei?>> <<sono in cucina, vieni>> <<eccomi, allora lo sai già>>
<<ho tesoro la nonna mi ha raccontato tutto, mi ha detto che hai incontrato anche Monica>> <<mamma sei felice per me?>>
<<ho tesoro si, e in fondo Alexander non mi dispiace>> fece un sorriso. <<mamma ma cosa stai facendo?>> <<stasera c'e una
festa e ogni mamma deve portare un dolce, e quindi>> <<mamma, usa la magia!>> <<no voglio farlo con le mie mani>>
<<ok come vuoi>> <<te invece stai andando bene con la magia, la nonna mi ha detto tutto>> <<si faccio progressi>> <<alex
mi raccomando tieni d'occhio mia figlia>> <<si non si preoccupi, in fondo è il mio lavoro>>
<<beh hai ragione. Allora sapete quando volete sposarvi?>> <<no! non abbiamo ancora deciso, e nemmeno dove ci
sposeremo>> <<ho, ok, ma fatemelo sapere appena decidete, ok?>> <<si mamma. Adesso andiamo, voglio andare a dirlo a
Maya>> <<ok tesoro a presto>> mi avvicinai e la baciai sulla fronte. <<a presto>> <<ciao Alexander, e dammi del tu>>
<<ok, allora ciao Selena>> Arrivammo a casa di Maya, il suo giardini era pieno delle lucine colorate del natale passato ormai
da un mese. La luce della sua finestra era accesa, cosi iniziai a tirarci contro dei sassolini. <<maya>> si affaccio e appena mi
vide inizio a saltare. <<scendi, ti devo dire una cosa>> <<arrivooo>> scese in un'attimo, apri la porta e corse in braccio a me
cascammo per terra. <<ciaooo, quanto mi sei mancata>> <<maya, anche te>> <<entrate in casa>> <<no dobbiamo partire
subito, sono venuta per dirti che mi sposo>> <<wooow ti sposi?>> <<si, con Alex>> <<oddio auguri>> mi abbraccio di

nuovo
<<sono felicissima per te>> <<e te?>> <<e io, ho conosciuto un ragazzo, ma è uno stronzo assoluto>> <<hahaha perché?>>
<<ma prima mi dice che vuole stare con me, poi no, poi è attratto da un'altra, poi vorrebbe stare con me. Mm>> <<ha e allora
che fai?>> <<ho. uffa io sono cosi innamorata di lui, lo sogno sempre, lo vedo riflesso anche nel latte alla mattina quando
faccio colazione, uffa, Dedde cosa devo fare?>> <<vai da lui e gli dici che lo ami, e che se ti ama bene altrimenti cerchi
un'altro. Se ti ama veramente non ti lascerà andare via, ma se ti lascia andare via, allora non ne valeva la pena>> <<si hai
ragione, farò cosi>> <<ok, Maya adesso dobbiamo andare, ma torno presto e voglio sapere com'e andata, ok?>> <<ok, ti
voglio bene>> <<si lo so, anche io>>
Tornammo a casa e per la strada iniziammo a parlare del matrimonio. <<allora quando ti piacerebbe sposarti?>> <<e a te
quando?>> <<alex l'ho chiesto prima io>> <<allora io a maggio, te?>> <<maggio, mm mi piace maggio, perché?>>
<<perché maggio?>> <<si>> <<non so perché ma mi è venuto in mente maggio. A te che mese?>> <<non so perché ma
penso che maggio sarebbe molto bello, e la data io direi il 25 perché noi ci siamo visti anke se non era maggio ma ottobre>>
<<alex va bene il 25 maggio?>> <<si, e dove ci sposiamo, qui o nel tuo mondo?>> <<io direi qui e poi nel mio mondo>>
<<ok allora Debora Selena Deluca mi vuoi sposare il 25 maggio qui e nell'altro mondo>> <<si ti voglio sposare. Adesso
dobbiamo fare gli inviti, preparare i vestiti e tutto il resto, ma tanto c'e la magia>> <<si questo è vero. Pensavo, ti andrebbe di
fare un giretto tra le stelle>> <<un giretto tra le stelle come?>> <<con una macchina volante>> <<cosa?>> abbiamo dei poteri
no? usiamoli>> ci infilammo in una stradina buia e schioccammo le dita.
<<ecco, sali>> <<oddiooo non ci posso credere, è la volvo di Edward Cullen!!!>> <<so che ti piace, penso che ti piaccia più
lui della macchina, ma comunque>> non ci potevo credere la volvo di Edward. <<allora, cosa aspetti sali>> <<ma andiamo
veramente tra le stelle?>> <<certo>> Con la macchina si fermo sopra ad una collina, spense la macchina e fummo sommersi
dal buio. <<guarda>> indicò il cielo, alzai la testa e le stelle sembravano cosi vicine che se avessi allungato la mano le avrei
toccate>> <<sembrano cosi vicine>> <<si, sembra che le puoi toccare>> <<si>> schiocco le dita e sotto di noi con c'era più la
volvo ma un letto, un letto pieno di sfarzosi farpali che cadevano sull'erba. <<hai fatto questo anche tu?>> <<no questo c'era
già>> <<ti amo Dedde>> <<ho mi hai chiamato Dedde>> <<si ti da fastidio?>> <<no mi piace detto da te, ti amo anch'io>>
Restammo li per tutta la notte, a guardare le stelle, e a pensare al nostro futuro, adesso più chiaro.

 
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fatadelladanza
view post Posted on 28/11/2009, 20:05




vabbe io è inutile ke commento..tanto ti ho detto tt su msn!! :P :P :P ...
bello bello bello!!!...
 
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fata delle fragole
view post Posted on 29/11/2009, 20:08




grazie tesò bacio
 
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fatampira
view post Posted on 29/11/2009, 21:12




è molto carina questa storia.....mi piace un saccooooooo^^
 
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fata delle fragole
view post Posted on 30/11/2009, 11:31




ecco il 5 caitolo grazie a tutte

5
futuro
<<mamma, no!>> <<perche?>> <<no, non mi piace quel vestito!>> <<e allora scegline uno, siamo qui da più di un'ora>>
<<mamma, se vuoi andare vai, io posso fare da sola>> << non dire sciocchezze, non voglio andarmene, ti sto solo dando dei consigli che non accetti>> il vestito che aveva addocchiato era rosa confetto, lungo e stretto, con un grosso cappello e un fiocco marrone che si legava dietro alla schiena, era veramente orrendo. <<mamma se i vestiti che mi fai vedere fossero più carini, forse accetterei qualche consiglio>> La commessa del negozio, faceva avanti e indietro con vari vestiti di vari colori, ne avevo visti almeno una ventina, ma nessuno mi pioaceva. <<ok, dalla sua faccia credo che nemmeno questo non le piaccia>> Mi disse la commessa con un sorrisino. <<no, scusi, ma vede io vorrei il vestito perfetto, mi dispiace, la sto facendo inpazzire vero?>> <<no assolutamente, questo è il mio lavoro, ok adesso vado a prendere gli ultimi arrivi>> Le sorrisi, e lei spari di nuovo dietro ad una porta rossa. Sentii un colpo alla porta mi voltai verso la porta, dalla porta rossa usci fuori una montagnia bianca da sotto si vedevano sbucare i piedi della commessa. <<ok allora questo è arrivato ieri e nessuno lo ha ancora visto, lei è la prima>> <<appoggio il grande sacco bianco sopra al divanetto di vernice rossa difianco a me, poi con cautela tirò giù la cerniera, prese in mano la stampella a cui era appeso l'abito e la tirò su con forza. Dal sacco scoppio letteralmente fuori una nuvola inmensa di tulle bianco e nero, lo appese all'ataccapanni e poi con le mani lo sbatacchio per fargli riprendere la forma, lo fissai sbalordita.
Le maniche erano corte, da un lato pemdeva un piccolo fiore nero, il corpetto era pieno di minuscoli swaroski, finiva a punta per poi iniziare con una sfarzosa gonna larghissima di tulle bianco, scendeva e si trasformava in grigio fino ad arrivare el fondo nero, anche la gonna prulicava di svaroski. <<questo. Voglio questo, si questo è quello giusto>> <<è bellissimo>> La voce di mia madre era quasi inudibile, mi voltai per guiardarla e vidi il suo viso pieno di lacrime. <<mamma? cosa fai piangi?>> <<ho tesoro sono cosi emozionata>> <<ma non mi sono nemmeno provata il vestito>> gli feci un sorriso e lei lo ricambio facendomi una carezza sul viso. <<se viene con me in camerino, cosi si prova l'abito e vediamo se ci sono delle modifiche da fare>> <<ok>> La commessa mi fece strada e entrammo in un camerino grande quanto la camera di mia madre, rimasi a bocca aperta. Iniziai a spogliarmi, la commessa mi infilo il vestito, quando la mia testa sbuco fuori dall'abito mi vidi riflessa nello specchio, ero bellissima, i capelli biondi, raccolti nel mio solito ciuffo disordinato, gli occhi azzurri e leggermente truccati, le guance rosse, si mi sentivo bellissima, non lo avevo mai notato, o forse era l'abito a rendermi cosi radiosa e bella. Mi tirai giu labito e la commessa inizio ad agganciare i piccoli bottoncini dietro alla schiena, mi guardai di nuovo, il vestito era bellissimo largo come piace a me, mi sentivo una principessa, usci fuori dal camerino per farmi vedere da mia madre, e a mia gran sorpresa sedute sul divanetto accanto a mia madre c'erano mia nonna e Maya, rimasi sbalordita nel vederle li avevano detto entrambe che avevano altri inpegni e che non sarebbero potute venire, invece eccole li sedute sul divanetto, le donne della mia vita. <<wooow, Dedde sei strepitosa>> <<ho tesoro mio sei bellissima>> <<amore della mamma sei bellissima, anzi non ci sono parole per dire quanto sei bella>> Tutte e tre iniziarono a piangere e naturalmente mi contagiarono. La sarta del negozio disse che non aveva modifiche da fare perche quel vestito era perfetto cosi, aveva detto che sembrava che l'avessero cucito adosso a me, le sorrisi con gran gioia. <<io comunque non capisco>> inizio mia nonna con uno sguardo sorridente. <<sei una strega, perche non ti sei fatta l'abito da sola? Oppure potevi lasciare che lo facessi io!>> <<perche in questo giorno volevo essere una ragazza normale, una semplice sposa che gira per inegozi finche non ha il voltastomaco e alla fine trova l'abito giusto per lei. Ecco perche!>> <<forse infondo hai ragione>> <<no nonna non infondo...>> <<si si hai ragione>> <<ecco cosi va meglio>> la risata di mia nonna l'avrei riconosciuta anke a chilometri di distanza.
Tornai da nonna ormai il mondo magico lo chiamavo cosi, e ad aspettarmi fuori casa c'era la mia anima, il mio amore, il mio futuro, Alex. <<ehi sei arrivata finalmente?>> <<mi sei mancato tanto tanto>> <<mmm anke te>> mi avvicinai per baciarlo e lui mi spostò. <<vai in casa e non muoverti>> <<cosa? Alex?>> <<vai ho detto>> entrai in casa e mi misi a sbirciare da dietro la tenda. Alex si avvicino a un uomo che stava leggendo il giornale seduto sopra ad una panchina. <<cosa ci fai qui?>> la voce di Alex era dura. <<sto leggendo il giornale al sole, perche? questo è un mondo libero>> <<no! qui non puoi stare. Vasttene>> Alex stava stringendo i pugni, ma chi era quell'uomo. <<vattene prima che ti faccia sparire io>> <<alexander vai a proteggere la tua strega, non'e prudente lasciarla sola in casa con cosi tanta gente che la cerca>> Alex si volto di scatto e poi inizio a correre verso casa. Qualcosa mi affero da dietro e mi tappo la bocca, ero talmente spaventata che non ebbi tempo di fare alcuna magia, mi sentivi stanca e mi addormentai.
Mi svegliai, ero sdraiata per terra su un pavimento ruvido e umido, cercai di ricordare come ero arrivata li ma niente, ricordavo solo qualcuno che mi afferrava e poi il buio più assoluto.
Qualcuno stava venendo verso di me sentivo le vodi in lontanaza cercai di tornare a casa schioccando le dita ma non accadeva niente, la porta si apri e entrarono due obbre scure, non vedevo niente era troppo buio, poui la donna parlò. <<bene bene, cosi questa sarebbe la strega, che dovrebbe darmi i popteri?>> <<si Anya, è lei>> <<a vederla non sembra affatto potente se ne sta ranicchiata per terra piena di paura>> <<ho Anya non dire scemenze, è cosi perche non sa ancora usare tutta la magia, ho forse non è al corrente di ciò che può fare>> L'uomo e la donna parlavano copme se io non ci fossi, per capire chi fossero mi basto ascoltare ancora una volta la donna. <<alioscia, ma cosa dici una strega potente non puà rimanere all'scuro dei suoi potyeri. Questa è una semplice strega, mi stai facendo perdere del tempo e basta>> Alioscia, no. Alex aveva tremato quando la nonna aveva pronunciato quel nome, e adesso io ero sua prigioniera. <<basta Anya, è lei, smettila>> le due ombre restarono in silenzio per qualche secondo poi la porta si chiuse sbattendo.
Ero sola, al buio, e senza magia. Iniziai a tremare dal freddo ma credo anche dalla paura, cosa mi avrebbero fatto, non riuscivo a ragionare. Provai di nuovo a usare la magia ma niente era come se non fossi mai stata una strega, cercai di pensare ad Alex il più forte possibile, cercai di chiamarlo mentalmente, sperando che almeno i miei pensieri non avevano subito alcun danno. Sentii uno scuittio, e d'istinto mi raggomitolai su me stessa, qualcosa mi passo sopra al piede sentivo le esili zampette che si arrampicavano sopra la mia gamba fino al ginocchio, rimasi immobile e il topo che stava sull mio ginocchio squitti dinuovo, io tremai e il topo casco dal mio ginocchio, il tonfo che fece sul pavimento mi fece assalire da un senso di colpa, e se l'avevo ferito? ma poi un pensiero mi passo per la testa, nella stanza con me c'era un topo, allora c'era anche un varco, dove il topo entrava e usciva.
Con le mani mi misi a tastare tutto il fondo del muro di tutti i quattro lati della stanza fredda e umida, poi finalmente la mano si conficco dentro a un buco, mi chinai e appoggiai la guancia sopra al pavimento freddo, sul mio viso arrivava una leggera aria gelata, il topo passava di li. Mentre cercavo il varco nel muro ero andata a sbattere contro a delle cose, continuai a girare per la stanza e trovai un bastone, una corda, un grosso pezzo di ferro e un oggetto a cui non sapevo dare un nome. Mi sentivo una cretina a scavare con quelle cose ma pur di scappare avrei fatto di tutto. Passo un po di tempo forse un'ora e il buco si stava allargando di poco, il mio braccio passava fino al gomito, non mi diedi per vinta e continuai.
Mi sentivo e stavo rallentando, ma non volevo fermarmi anche se le braccia bruciavano dal dolore, anche i tagli facevano male, ma non mi iteressava, continuavo ancora e ancora.
Mi svegliai dal piccolo buco che avevo fatto entrava la luce del sole, mi alzai di scatto, non potevo credere di essermi addormentata, presi il pezzo di ferro e continuai a scavare, adesso dal buco passava anche la mia testa a quel punto scavai con più energia e più forte, solo dopo un po mi accorsi di avere degli spettatori, mi voltai e dietro di me cerano otto topi, mi stavano fissando, uno si avvicino e mi annuso la mano poi scappo di corsa dietro ad una cassa di legno che io non avevo notato, mi alzai in piedi e andai verso la cassa, tolsi il coperchio e dentro vi erano tante bottigliette come quelle della nonna, il liquido al loro interno era colorato, iniziai a sollevarle una per una leggendo attentamente l'etichetta: odio, amore, ferocia, potenza, intelligenza, invidia, tantissime cose ma inutili. Un topo si avvicino di nuovo a me e salto sopra ad una bottiglietta dal liquido blu, mi sentivo una cretina a tutti gli effetti adesso, ma presi la bottiglietta e lessi l'etichetta: forza. Forza, non esitai, visto che era stato un topo a mostrarmi la cassa, stappai la bottiglietta e con e traccannai il liquido blu. Ero semopre me stessa non mi sentivo più forte di prima, non mi sentivo niente di quello che non ero gia. Il topo si avvicino al buco che avevo fatto, io lo segui e presi in mano il pezzo di ferro e iniziai a scavare dinuovo, al primo colpo un blocco di muro si sbriciolo, deformando anche il pezzo di ferro che tenevo stretto tra le mani, funzionava, diedi altri due colpi, e il buco divento grande abbastanza per passarci, mi voltai a ringraziare i topi, giurai di averli visti sorridere scossi la testa e scappai fuori, iniziai a correre i miei passi erano il doppio di quelli che facevo di solito, sperai che la pozione durasse abbastanza da farmi uscire da quel posto.
Mi voltai per capire dovero alle mie spalle una casa talmente grande da poter essere scambiata per un castello, non guardai a lungo non mi interessava più sapere dove mi avevano tenuta, volevo solo scappare da quell'incubo.
In lontanaza intravvedevo un alto muro di sassi grigi e bianchi, correvo sempre più veloce e quando ero quasi davanti al muro e stavo per saltare qualcuno mi afferro e mi butto a terra, sopra di me cera un ragazzo con i capelli corti e neri i suoi occhi erano azzurri, lo guardai attentamente, assomigliava ad Alex, mi paralizzai, e il ragazzo mi tappo la bocca. <<ti prego non urlare ti voglio aiutare, ti prego, sc sc>> <<cosa?>> non capivo perche mi stava aiutando. <<non so per quanto tempo ancora Alioscia non verra a controllarti in cantina, quindi è meglio che ci sbrighiamo>> <<chi sei?>> il ragazzo mi guardava intensamente, e assomigliava sempre più ad Alex <<mi chiamo Edward, ma adesso andiamo>> <<perche mi stai salvando?>> continuavo a non capire <<alzati te lo dirò dopo, sbrigati sento che nn ci resta molto tempo>> mi alzai e con una spinta saltammo il grande muro, dall'altra parte cerano due ragazze con i capelli ricci e biondi e avevano gli occhi azzurri, nei loro volti notai qualcosa di me. <<chi siete?>> <<non ce tempo per le spiegazioni, andiamo>> <<dove?>>
I tre ragazzi mi guardarono, poi in un coro dissero. <<a casa>> <<mia?>> la ragazza rise. <<e dove sennò>> accennai un sorrisino, ma continuavo ad avere paura, e se non mi avessero aiutata, se fosse un trabocchetto. Cercai di cancellare quei pensieri dalla mia testa, e la paura aumentava. <<ok, ragazzi mi dite chi siete? e perche mi state aiutando?>> <<ti stiamo aiutando... >> la ragazza diede una gomitata a Edward <<aia Ada>> io sbarrai gli occhi e il ragazzo si tappo la bocca.
<<questo è troppo>> disse l'altra ragazza. <<abbiamo detto che non dovevamo dirgli niente, einvece adesso sa gia come vi chiamate>> <<ragazzi cosa sta succedendo?>> la mia domanda li fece voltare verso di me. <<niente è meglio andare>>
disse la ragazza di nome Ada, che strano si chiamava come mia nonna. Stavamo camminando da parecchio tempo, quando il ragazzo si fermo di colpo. <<qui, si qui va bene, dovrebbe funzionare la nostra magia>> <<selena, prova>> la ragazza fulmino il ragazzo con gli occhi, e il ragazzo si tappo la bocca per la seconda volta. <<ok, o mi dite cosa succede? leo a il nome di mia nonna, lei quello di mia mamma e te hai il nome... lasciamo perdere. Questa cosa è molto strana.>> i ragazzi si guardarono ma nessuno parlava. <<mi volete dire cosa sta succedendo?>> <<no, non possiamo>> <<perche?>> <<ok, noi veniamo dal futuro. Basta hai gia sentito troppo, ti stanno aspettando tutti, e meglio andare>> venivano dal futuro, tre giovani ragazzi erano venuti dal futuro per salvarmi, non ci credevo. <<come sarebbe a dire che venite dal futuro>> <<mmm, Edward lo sai che lei va fino infondo, non dovevi dirle niente>> <<ci conosciamo? nel futuro intendo>> il ragazzo fece un sorriso ampio e belo come il sole. <<certo, e non t'immagini quanto>> <<basta>> gli urlo contro la ragazza. <<andiamo>> le due ragazze mi presero per mano e schioccarono le dita. Ci trovammo a casa di mia nonna. <<ok , adesso se ti chiedono come hai fattoa tornare di loro che sei scappata da sola, senza aiuto, ok>> guardavo il ragazzo turbata. <<mamma hai capito?>> lo guardai per un attimo e lui sbarro gli ochi. <<mercole. fai finta di non aver sentito>> sparirono davanti a me, ma come potevo far finta di non aver sentito, mi aveva chiamata mamma, era mio figlio, mio e di Alex e si chiamava Edward, come il vampiro di twilight.
Mi stesi a terra e cercai di chiamare Alex, ma dalla mia bocca non usciva niente, riprovai e a quel punto il mio urlo usci fuori. <<alex, aiutami>> senti la porta della cucina sbattere e vidi entrare Alex. <<amore mio stai bene, cosa ti anno fatto, come hai fatto a scappare>> quante domande stava facendo, ma da me non arrivava nessuna risposta. Lo guardavo stupita ripensando ai tre fratelli tutti uguali e bellissimi. <<stai bene?>> chiese dinuovo. <<si>> <<ada, Ada, è tornata>> dalla porta sbuco fuori la nonna che venne subito ad abracciarmi. <<ho tesoro stai bene?>> <<si nonna>> <<ma come hai fatto?>> <<sono scappata, ero chiusa in una spece di cantina e nel muro c'era un buco, cosi sono scappata>> <<alioscia, io lo ammazzo>> <<no Alex>> era infuriato spari davanti ai miei occhi. <<ale no!>> ormai era inutile. <<nonna, ti prego fermalo, nonna , nonna>> iniziai a piangere e a non capire più niente. <<nonna la non possiamo usare la magia, io ho provato ma... non funzionava>> <<lo so cara ma Alexander sa quel che fa, non preoccuparti>> come potevo non preoccuparmi quando anche lei era preoccupata.
I mesi erano passati, e di Alex non avevamo più notizie, io e la nonna eravamo andate anche a cercarlo ma non cera traccia di lui, da nessuna parte. Io non mi volevo arrendere, sapevo che era ancora vivo, avevo visto i nostri figli, non poteva essere... non volevo nemmeno pronunciare quella parola.
Mi preparai e andai a cercarlo come avevo fatto fino ad ora. Tornai a casa senza nessuna notizia. <<nonna! devo dirti una cosa>> <<cosa ce tesoro>> decisi di parlargli dei miei figli. <<quando sono stata rapita da Alioscia, non sono fuggita da sola, mi aìanno aiutata tre ragazzi>> <<come? ma avevi detto...>> <<nonna quei ragazzi erano i miei figli, miei e di Alex>> la nonna sbarro gli occhi escosse la testa, ma com'e possibile Alexander è morto. <<non dirlo nemmeno per scherzo>> saltai in piedi urlando. <<ma Debora sono passati 3 mesi e ormai... >> <<nonna quelli erano i miei figli sono sicura, quindi Alex è vivo, devo solo trovarlo>> mi prese le mani. <<se ne sei convinta, fa quello che devi>> <<si nonna, io sono sicura>> mi sorrise e mi acarezzo il viso. <<va adesso, vallo a cercare e se serve aiuto non esitare a chiamare.
Mi alzai in piedi e schioccai le dita, dovinque fosse stato Alex lo avrei trovato, anche se fosse stato all'inferno, si.
 
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fatampira
view post Posted on 2/12/2009, 13:24




wow che bello.....ma senti, all'ultimo quando sua nonnna gli dice che sono passati tre mesi.......cioè, dal momento che Alex è andato da alioscia?......
 
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fata delle fragole
view post Posted on 2/12/2009, 15:38




si si
 
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fatampira
view post Posted on 8/12/2009, 13:40




aspetto il restoooooo...^^
 
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fata delle fragole
view post Posted on 20/12/2009, 21:08




ecco il sesto captolo

6
ritorno a casa

Ero sdraiata sopra a un mantello di sassi bianchi sulla riva del fiume, il sole ci picchiava sopra e li faceva brillare talmente tanto che dovevo tenere gli occhi chiusi. Avevo guardato da tutte le parti, in tutti i posti di quel mondo e del mio, ma Alex non c'era. Nella mia mente passavano idee strane, pericolose, che nemmeno io stessa non riuscivo a capire, ma una mi martellava cosi forte da farmi quasi male, se avessi chiamato i miei figli dal futuro mi avrebbero aiutato a cercaro il loro padre? Dovevo provare. Ma come si chiama qualcuno dal futuro? Chiami mia nonna, lei sapeva come fare. <<nonna ho bisogno di te>> lei arrivo subito. <<stai bene?>> esclamo con un urlo terorzzato <<nonna sto bene, devi aiutarmi con un incantesimo>> <<tutto quello che vuoi>> <<ok, allora aiutami a far venire qui i miei figli>> <<cosa?>> <<aiutami per favore, nonna>> restammo a fissarci per un minuto interminabile. <<ok>> <<grazie nonna>> sparì per qualke minuto, poco dopo tornò con tutto il necessario per l'incantesimo.
<<ok adesso devi stare concentrata, non pensare ad Alexander, anche se sarà difficile, provaci, pensa solo ai tuoi... figli>> <<ok>> la nonna mi prese le mani e le strinse forte e poi inizio a pronunciare delle parole, mentre io pensavo ai miei figli Edward Ada e Selena. <<che il futuro si unisca al presente porta i miei nipoti in questo tempo corrente>>
Ci fu ana grande luce ed eccoli, erano davanti a noi. <<cos'e successo?<< <<dove siamo?>> <<mamma?>> tre voci parlarono insieme, mentre la nonna era rimasta a bocca aperta. <<ok ragazzi abbiamo bisogno del vostro aiuto>> <<cosa c'e mamma?>> quando dicevano mamma il mio cuore accellerava, sapevano che ormai avevo capito tutto. <<ragazzi vostro padre è sparito, abbiamo cercato da tutte le perti in entrambi i mondi ma niente>> Edward si volto verso Selena e Ada abasso lo sguardo. <<ragazzi che succede? Sapete qualcosa?>> ma nessuno parlava. <<ok, basta, ditemi tutto quello che sapete>> <<non possiamo>> <<cosa? perche?>> <<quando Ale... papà è sparito... non possiamo dirti niente>> <<non possiamo>> <<ma voi mi avete aiutata!>> <<si perche dovevamo farlo, ma papà no>> <<ditemi almeno se sta bene>> <<no non sta bene>> a quelle parole una fitta mi trafisse il cuore, dov'era Alex. <<aiutatemi vi prego>> mi inginocchiai davanti a loro poi qualcuno parlò. <<dovete aiutarla poi il futuro lo sistemeremo>> era la nonna mi ero persino scordata che era li. <<non possiamo nonna>> <<allora diteci solo dove dobbiamo cercare>> <<deve trovare da sola la strada giusta>> <<ci sei quasi>> disse Ada con un sorriso. Ma come potevo esserci vicina. <<datemi un'indizio>> Edward sospiro e poi si decise a parlare. <<stelle>> <<stelle?>> <<mamma è tutto, adesso devi fare tutto da sola, sei brava ce la farai. Si avvicinarono e mi abracciarono, io li baciai uno a uno sulla fronte, poi sparirono. <<nonna?>> <<non so tesoro non so cosa pensare. Stelle?>> iniziai a cercare nela mia testa nei ricordi, ma niente. Tornammo a casa e mi andai a sdraiare sul mio letto, non smettevo di pensare. Mi giravo e rigiravo nel letto, poi mi voltai verso la libreria e mi balzo agli occhi il dvd di twilight.
Mi venne in mente la volvo di Edward e la collina dove Alex mi aveva portato a vedere le stelle. Mi alzai di scatto e con uno schiocco mi trovai sulla stessa collina di quella sera, il sole stava sorgrndo, era davanti a me lo sentivo bruciare sulla pelle, mi guardai intorno e poi iniziai a cercare Alex. Lo chiamavo, pensavo a lui, correvo a perdi fiato, quando nella mia testa sentii una voce, mi bloccai all'istante. <<alex!>> lo sentivo nella mia testa le sue urla erano di dolore. Cosa gli stava succedendo. <<alex, Alex>> continuavo a correre e a chiamare, nella mia testa cercavo di capire dove fosse, ma non vedevo niente. <<debora>> eccolo, mi stava chiamando. <<alex, dove sei? continua a parlare>> segui la voce, scesi in una buca e lui era davanti a me. Era legato ad un palo di ferro con tanti cavi elettrici ataccati al corpo, e sotto di lui una pozza d'acqua. Era li, stanco e ferito, e io dal dolore che provai nel vederlo cascai a terra, sentivo il suo stesso dolore, sentivo la corente che mi attraversava leggera il corpo, sentivo il dolore dei tagli sulle gambe e sulla schiena. <<no, ti prego, Alex amore mio, no, no>> <<vattene, via>> <<no, ti aiuto a uscire da li>> <<no Debora vattene, è una trappola>> <<non ti lascerò morire>> <<e io non lascero che tu ti faccia uccidere>> <<no, no, no, Alex, Alex ti prego ascoltami. Adesso ti aiuto a uscire di li, ok>> <<no vattene>> cercai di avvicinarmi a lui il più possibile, ma il dolore era troppo forte. <<ti prego Debora, vattene>> come potevo andarmene, come potevo lasciarlo morire? come? <<io non ti lascio, adesso smettila>> una scossa gli fece inarcare la schiena e lo fece urlare di dolore, io cascai a terra contorcendomi e urlando, il dolore era fortissimo, l'amore fortissimo che ci legava, ci faceva mi favecva sentire il suo dolore. <<debora, non puoi fare più niente per me adesso vai no voglio che mi vedi...>> <<non pensarci nemmeno, non finire quella frase>> non sapevo cosa fare, cosi chiamai la nonna. <<nonna ho bisogno di te, aiuto, nonna aiutami>> la mia voce era strozzata dai singhiozzi. <<oddio! Debora>> la nonna guardava me e poi Alex. <<cosa vi è successo?>> un'altra scossa percosse Alex e io lanciai un grido assordante. <<ma cosa vi sta succedento, non è possibile>> <<nonna io sto sentendo il dolore di Alex>>
e ancora una scossa ci percosse tutto il corpo, restai a terra incapace di rialzarmi, Alex non si muoveva più. <<no no no no no, Alex, ti prego ti prego, no no, non mi lasciare. Alex ti prego>> lui non si muoveva, e la mia voce era un sussurro. <<nonna, aiutalo per favore, nonna aiutalo, aiutalo, ti prego, nonna, oddio, oddio, fai qualcosa, nonna>> Da una nube di fumo nero usci un'uomo con il viso sorridente, indossava un lungo mantello nero, i suoi occhi erano neri e pieni di cattiveria. <<bene bene, ne acchiappi uno e te ne porti a casa tre>> Era la stessa voce che avevo sentito nella cantina al buio, era Alioscia. Si volto a guardarmi, e poi mi sorrise. <<no no no, cosi non va, mi servi viva non morta. beh vorra dire che ti porterò a casa e ti farò avere tutte le cure necesarie per rimetterti in sesto, e poi potrò finalmente strapparti i poteri>> <<non penso proprio che la toccherai>> la nonna si mise davanti a me e intorno a noi si formo una sfera rosa. <<ada, Ada,Ada,cosa devo fare con te, nn hai ancora capito che io sono più forte di te, posso schiacciarti come una mosca con la sola forza del pensiero. Se vuoi vivere levati di mezzo>> <<alioscia, non crederai che sia tanto stupida, da lasciarti passare per prendere mia nipote>> <<se non vuoi levarti di mezzo, ci penso io>> fece un gesto con la mano. <<com'è possibile>> lo rifece ancora e ancora, ma non succedeva niente. <<com'è possibile? vecchia è opera tua?>> <<si, come vedi non sei poi cosi forte come credi. Se sei cosi forte come dici perche vuoi i poteri di mia nipote?>> io iniziavo a stare meglio mi alzai e andai a sciogliere Alex da quella tortura, lo trascinai vicino alla nonna. <<nonna ma è?...>> <<no sta bene non preoccuparti>> Alex non si muoveva e la mia paura aumentava. Alioscia pieno di rabbia spari come era apparso dietro a una nube di fumo nero. <<ok andiamo>> la nonna non fece sparire la sfera protettiva, e ci trasporto a casa. Appena arrivati fece un'incantesimo alla casa in modo da diventare inpenetrabile. <<nonna Alex sta male, lo so lo sento, ho paura>> <<no piccola mia adesso lo cureremo e vedrai che tornera in forma, ok?>> <<ok>> Prese delle erbe e altre cose che non conoscevo. Con una spatolina gli spalmava tutta quella poltiglia verde su tutto il corpo, e piano piano le ferite si richiudevano. <<adesso lo lasciamo cosi per un ora poi dopo leviamo tutta la crema e vedrai che stara meglio>> <<ok>> La nonna si mise a preparare la cena, e io rimasi seduta accanto ad Alex per tutto il tempo. Mi svegliai e Alex era sdraiato sul divano e non aveva più adosso quell'impasto verde, mi ero addormentata. Mi alzai di scatto e gli presi subito le mani, erano calde, e un sorriso leggero gli sfiorò le labbra. <<debora>> <<amore sono qui>> in quel momento i miei occhi si riempirono di lacrime. <<stai bene?>> <<amore io si, te come ti senti invece, la nonna ti ha curato con quell'impasto strano>> fece una risata, e si avvicinò per baciarmi. <<no>> lo fermai a un centimetro dalle mie labbra. <<cosa c'e?>> <<ma sei sicuro di stare bene?>> non disse niente e avvicino la sua bocca alla mia. <<ti basta come risposta?>> <<si>> e ripresi a baciarlo, ci interruppe la nonna con un colpo di tosse. <<alexander vedo che stai meglio?>> <<si Ada>> feci una risata, e la nonna mi segui con la sua risata acuta.Il telefono squillo e io andai a rispondere. <<debora stai bene tesoro?>> era mia mamma che era preoccupata e dalla voce credo che stsse piangendo. <<mamma calmati stiamo tutti bene>> <<perche non mi avete chiamato, subito, sono venuta a sapere solo adesso quello che è successo, non voglio nemmeno pensare quello che avrebbe potuto farvi Alioscia. <<mamma non è successo niente stiamo bene>> non era affatto vero che non era successo niente avevamo rischiato di morire, ma non potevo dirglielo, sarebbe stata troppo in pensiero.
<<mamma mi farebbe piacere se questaltra settimana venissi ad aiutarci per il matrimonio>> <<si mi piacerebbe, è da tanto che non ti vedo>> <<ok mamma allora a lunedi>> <<ok tesoro non vedo l'ora ciao>> <<ciao mamma>>
Attaccai la cornetta e andai in cucina dove Alex e la nonna mi stavano aspettando. <<come hai fatto a trovarmi?>> restai immobile a fissarlo. <<emh>> <<l'hanno aiutata i vostri figli>> <<nonna>> <<cosa? come i miei figli>> <<nonna uffa>> <<tesoro ma prima o poi lo avrebbe scoperto>> <<scusate, ripeto come i miei figli>> <<amore, si, i nostri figli mi anno aiutata, e vedessi come sono intelligenti e belli>> era rimasto incantato lui adesso. <<alex?>> <<mmm>> <<no, come l'altra volta no>> <<nonna è meglio che mangiamo la cosa mi sa che è lunga>> la nonna fece un sorriso e poi continuo a mangiare, e lo feci anke io. Avevamo finito di mangiare e Alex era ancora incantato, i suoi occhi non mi mollavano un'attimo. <<ok Alex, basta, mangia>> <<i nostri figli, e quanti?>> <<tre>> rispose svelta la nonna, e io gli lanciai un'occhiata. <<nonna la vuoi smettere>> <<tesoro ma è divertente vedere le sue reazioni>> <<i miei figli saranno tre, e come si chiamano?>> feci cenno di no alla nonna ma il mio gesto arrivò troppo tardi>> <<edward, Ada e Selena>> <<edward, come il vampiro?>> <<ha bene vedo che ti sei ripreso>> mi alzai e andai a buttare il mio piatto nel lavandino, per poi andare in camera mia.
<<amore scusa, Dedde, scusa apri la porta>> <<no vattene>> <<ma dai stavo solo... dai apri>> <<non ne ho voglia di parlare con te adesso, voglio stare da sola>> <<perche?>> <<non lo so mi sento strana e arabbiata, quindi non voglio litigare, è meglio se parliamo domani>> <<ok, come vuoi, allora buonanotte amore mio>> <<notte amore>>
Mi sentivo tradita dalla nonna, anche se non capivo il motivo, non aveva fatto niente di male, ero anche arabbiata e nemmeno sapevo perche. Mi sentivo strana, sentivo che qualcosa stava cambiando, ma cosa?
Mi sdraiai sul letto e mi addormentai. Al mio risveglio, non'pero in camera mia, ma in una stanza tutta bianca, e c'erano delle voci che provenivano da fuori. Mi alzai da terra per andare alla porta, ma la porta si apri da sola, andai verso la porta aperta e mentre mi avvicinavo sbuco fuori una donna che mi fece spaventare. <<oddio>> <<hoo scusa, ti ho spaventata?>> <<un po>> bene per fortuna sei sveglia, vieni>> <<no! chi sei?>> <<ha scusa che maleducata non mi sono nemmeno presentata, mi chiamo Rosa e sono una strega, vieni ti presento le mjie sorelle>> <<cosa volete da me, perche sono qui>> <<ho cara non'essere spaventata, noi ti aiuteremo con il tuo potere, sei potentissima, e puoi sconfiggere Alioscia, con il nostro aiuto naturalmente>> ecco le parole chiave, sconfiggere Alioscia. <<ok, andiamo>> la segui fino a una grande stanza, piena di libri e pozioni. <<sorelle mie, Debora si he svegliata>> le due donne si voltarono e a mia sorpresa erano tutte e tre identiche, avevano i capelli neri raccolto con lo stesso ciuffo, gli occhi erano verdi come l'erba fresca e la loro pelle era bianca. <<ho è un piacere conoscerti, mia cara, io sono Cora>> <<piacere>> <<io sono Petunia> <<piacere>> <<come potete aiutarmi?>> <<bene noi siamo le streghe più antiche del mondo magico e anche le più potenti, ma non siamo ancora riuscite a sconfiggere Alioscia. Però diciotto annifa abbiamo sentito una strana forza che ci ha condotte a te, ti abbiamo aspettato fino ad ora, noi ti insegneremo tutto>> <<mia nonna mi ha gia insegniato...>> <<si ma non abbastanza, con noi imparerai cose che non sai nemmeno che esistono>> <<ok, quando iniziamo?>> le tre dinne mi gurdarono stupite. <<se vuoi anche adesso>> <<si>> iniziammo a fare magie di tutti i tipi, e mi insegniarono anche la linghua delle streghe. Con loro mi divertivo e imparavo molto in poco tempo, chissa quanto ero stata li, forse dei giornio, o delle settimane, ma li il tempo non aveva effetto su di me ì, in quel momento non mi interessava n ien te, forse faceva parte dell'addestramento, non pensare al tempo e alle persone care. Mi svegliai di soprassalto, ero nella mia camera, ma come era possibile? era un sogno? non poteva essere un sogno, no. Mi alzai dal letto e andai davanti allo specchio per provare qualche incantesimo imparato in quella spece di sogno. Le parole mi uscirono fuori da sole. <<litum alac mesic>> tra le mie mani apparve un vassoio con un cornetto e una tazza di caffelatte, allora non'era un sogno, mentre dormivo mi esercitavo con le sreghe. Scesi le scale di corsa e andai subito dalla nonna. <<nonna devo parlarti>> <<dimmi?>> <<nonna mi è successa una cosa strana, ma non sono impazzita>> <<ok dimmi>> <<ok, allora io oeri sera mki sentivo un po arabbiara con voi due, poi mi sono addormentata, mi sa che mentre dormivo sono stata con tre streghe a eserciotarmi per sconfifggere Alioscia, è possibile?>> strizzai gli occhi per non vedere la sua reazione>> <<rosa, Petunia e cora, non ci possocredere, da loro avrai un ottimo insegniamento>> <<nonna ma le conosci>> apri gli occhi e me li stropicciai. <<certo cara sei in buone mani>> <<ok se lo dici tu>> <<si fidati, ma adesso è meglio che ti vai a preparare perche fra poco arriva tua madre>> <<nonna lunedi!>> <<si cara, oggi è lunedi>> <<o mercole>> andai di corsa in bagnio a lavarmi, entrai in bagno e nella doccia c'era Alex, <<ho scusa, torno dopo>> mi prese per un braccio e mi tirò a se nella dicia, il mio pigiama inizio a bagnarsi. <<no, puoi rimanere. Ops i tuoi vestiti sono bafni, e meglio levarli prima che prendi un rafreddore>> volevo fermarlo, perche a breve sarebbe arrivata mia mamma, ma non ebbi le forsze, cosi lo lasciai fare, e mi infilai sotto al getto caldo della doccia con lui. <<mi sei mancato>> <<anche te non sai quanto>> i suoi baci mi facevano perdere la testa, quando mi baciava dimenticavo cosa dovevo fare. <<ti amo>> mi sussurro all'orecchio tra i sospiri. <<ti amo Alex>> <<ragazzi, smettete di fare quello che non voglio pensare che stiate facendo e venite giù, è arrivata Selena>> <<si arriviamo>> passo quasi mezzora prima che scendessimo da mia mamma, che ci stava aspettando inpaziente e irritata. <<mamma!>> <<tesoro>> gli andai incontro e l'abracciai forte, era tanto che non la vedevo, da quando non abitavo più con lei mi mancava molto. <<ok, da dove vuoi iniziare?>> <<veramente dovremo andare a vedere se il mio abito lo anno tenuto, perche non siamo più tornate>> <<giusto, ok ,allora andiamo>> <<andiamo>> salutai Alex e la nonna e uscimmo di casa. Ad aspettarci davanti a casa di mia mamma c'era Maya, gli andai incontro, e restammo abracciate per parecchio tempo. <<dedde quanto mi manchi>> <<anche te mi manchi Maya>> <<allora, ragazze andiamo a vedere questo abito.
Ci incaminammo verso il negozio di abiti da sposa, mi sentivo bene, e non vedevo l'ora di sposare Alex.
Entrammo nel negozio, e per fortuna il mio vestito era ancora la. Dovevamo scegliere le bomboniere, e scelsi dei ferma carta d'argento, mia madre mi getto un'ochiataccia perche le bomboniere erano delle streghette sedute in tutte le posizioni, ma erano molto belle. <<stai scherzando, vero?>> <<no! mamma mi piacciono>> <<ma fai come vuoi>> <<grazie mamma, ti voglio bene>>. Accompagniammo Maya a casa e poi andammo dalla nonna, che ci aspettava con ansia, i gemelli appena ci videro ci venero in contro e lo sguardo della nonna si sollevo. <<per fortuna, non sono più abituata ad avere dei bambini per casa>> <<cara nonna ti ci dovrai abituare!>> la guardai con un sorriso a mille denti. <<no! sei incinta>> repplico subito la mamma. <<no! mamma?>> <<hai detto che si deve abituare>> <<si ma per il futuro>> cercai di essere il più vaga possibile, se Alex era rimasto per quasi un'ora immobile, lei ci sarebbe rimasta un mese.
Le settimane passavano, e il matrimonio si avvicinava. Io tutte le sere facevo esercizi di magia con le tre streghe, ormai mie amiche. Nei giorni liberi uscivo con Monica, e i suoi bimbi, e pensavo a quando io li avrei avuti, e mi emozionavo ogni volta che ci pensavo, vedevo i loro volti, e mi sentivo viva, stavo bene.
 
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10 replies since 27/11/2009, 16:12   106 views
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